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La supercazzola di Nicchi: «L’arbitro la domenica va in guerra e…»

Marcello Nicchi, presidente nazionale dell’Aia ha provato a chiarire la propria opinione in merito all’utilizzo della moviola in campo: «Il mondo arbitrale non fa i regolamenti, ma applica quelli che ci sono. I nostri pareri sono di...

Lorenzo Roca

Marcello Nicchi, presidente nazionale dell'Aia ha provato a chiarire la propria opinione in merito all'utilizzo della moviola in campo: «Il mondo arbitrale non fa i regolamenti, ma applica quelli che ci sono. I nostri pareri sono di valore informativo. Non è che io sia favorevole o contrario. Ho solo riportato i regolamenti in vigore in tutto il mondo. Gli arbitri non cambiano il regolamento, lo applicano. Il compito di modificare le regole spetta all'International board. Vorrei che non si portasse l'attenzione fuori dai temi importanti, perché bisogna stare attenti, fare in modo che il calcio non vada fuori controllo dal punto di vista etico, comportamentale e tecnico. Portando l'attenzione su cose sulle quali si possono fare mille inchieste, non abbiamo facoltà deliberative, si trascura il fatto che gli stadi sono da modificare e il settore giovanile da curare». Non chiarissimo. Poi si è pronunciato con frasi forti sulla disciplina dei giocatori: «A oggi ci sono stati 1.467 giocatori ammoniti e 97 espulsi solo in Serie A. Questo è una dato drammatico: significa che non c'è crescita dal settore giovanile, per insegnare i comportamenti e le regole. L'arbitro oggi va tutte le domeniche a dirigere una guerra e non si sente una voce che sottolinei la necessità di aiutare i giudici di gara da questo punto di vista, che è più importante».