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In questo ciclo, l'Inter continuerà a puntare su di lui: potrà tornare a quella finale di Champions, nel prossimo futuro?
"Senza dubbio. Marotta e la dirigenza non hanno fatto bene, ma benissimo a tenerlo. È serio, preciso, prima dell'Atletico avrei puntato sull'Inter campione d'Italia e d'Europa. Poi ci sono i dettagli, purtroppo, ma questo non inficia sulla fiducia da dare ad Inzaghi. Conosco le pressioni che si vivono a lavorare in un club così glorioso, non è facile ciò che sta facendo".
Sarà un derby "tirato", per la posta in palio?
"Non è il momento più bello per i rossoneri, poi è oggettivo che l'Inter sia più forte su tutta la linea. È più compatta, aggressiva, determinata. In un derby poi conta ogni dettaglio ed è sempre una partita da tripla. La squadra di Inzaghi però credo sarà concentrata e vogliosa di non sbagliare nulla, perché da qui alla fine non ci saranno altri grandi appuntamenti. Il momento è ora e lo sa".
Spesso in questi momenti decisivi quest'anno è spuntato Thuram, che lei conosce bene da tanti anni. Che peso sta avendo Marcus in questo Scudetto?
"Non ricordo di tanti giocatori che abbiano avuto subito un impatto tale in una grande squadra come lui. Ha qualità tecniche, fisiche e mentali importanti, ma a colpire dovrebbero essere anche altri aspetti".
Quali?
"La testa, il fatto che sia arrivato già conoscendo l'italiano, per esempio. Si è preparato per il momento ed è arrivato pronto. Poi ha questa empatia, positività, che si sente nello spogliatoio. Ricordo il primo derby che ha giocato… incredibile! Il suo peso specifico è stato importante".
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