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Nel giorno del rientro di Diego Milito, l’Inter pensa al futuro. I dirigenti nerazzurri si sonomossi in sordina anticipando tutti su Mauro Icardi. Il centravanti della Sampdoria a quota 8 reti (al pari di Totti e una meno di Milito) seguito da Juventus, Napoli, Tottenham e Manchester City, la prossima stagione giocherà con la maglia nerazzurra. A spianare la strada all’accordo tra i due club sono stati i buoni rapporti tra la famiglia Moratti e la famiglia Garrone. In barba ai petrodollari dello sceicco del City, che l’altro ieri a Marassi aveva l’inviato speciale Roberto Mancini, verosimilmente, per osservare il giovane italo argentino. L’affare Icardi si è chiuso sulla base di 14 milioni circa, per il giocatore è già pronto un contratto per i prossimi 5 anni, con uno stipendio di un milione a salire premi esclusi. Un acquisto che arriva in concomitanza (e come parziale risposta) allo striscione esposto dai tifosi della curva Nord domenica sera al Meazza. Parole indirizzate a società e squadra: «Avanti con il progetto… ma non mancateci di rispetto (prestazione contro il Siena, ndr)». La programmazione, invece, anche se non è sbandierata, non manca. Ovvero, quell’idea di ringiovanire l’Inter era e resta viva. E con l’arrivo di Icardi - che di anni ne compirà 20 il prossimo 19 febbraio - un grande passo in avanti è stato fatto.
Icardi, da tempo obiettivo di Marco Branca e Piero Ausilio, è già nerazzurro. Quello che ha fatto scattare la molla e il conseguente acquisto è la grande duttilità del doriano. Icardi può fare il vice Milito, ma può essere utilizzato anche come esterno. Quindi, al posto Cassano: sia nel caso in cui il talento di Bari restasse all’Inter sia in quello in cui decidesse di lasciare Milano in anticipo per tornare a Genova e chiudere la carriera in maglia blucerchiata. La maglia che ha sancito il suo ritorno sui grandi palcoscenici e che gli ha fatto spiccare il salto prima al Milan e poi all’Inter. Con l’ingaggio di Icardi, l’Inter in ogni caso si tutela, perché chi potrebbe lasciare l’Inter a fine stagione è invece proprio Diego Milito.
Il contratto del sudamericano è da qualche settimana sul tavolo dei dirigenti del club di corso Vittorio Emanuele per essere ridiscusso. L’idea dell’Inter è prolungare l’ accordo in scadenza nel 2014 spalmando l’ingaggio (4,5 milioni). L’argentino, dal canto suo, nonostante la retorica («L’Inter è casa mia») potrebbe tornare in patria al Racing Club di Avellaneda, il suo primo club. Intanto, mentre Icardi riflette se accettare di indossare la maglia dell’Italia o quella dell’Argentina, una cosa certa nel suo futuro ce l’ha: dal prossimo giugno vestirà nerazzurro.
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