Come mai la società di Fabio Cannavaro ha tanta disponibilità, mentre la famiglia Zhang (in apparenza) è con le mani legate? Innanzitutto bisogna ricordare che l’Inter deve fare i conti con i paletti del fair play finanziario dell’Uefa. Al quartier generale di Suning sanno bene che se si supera l’esame del bilancio al 30 giugno, poi, le maglie dei controlli di Nyon saranno più larghe. Così l’intenzione è di puntare su nuovi investimenti in estate: sia in vista della Champions, ma anche di norme europee meno rigide.
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Lo stesso Jiangsu risente degli effetti di questa partnership e non può, ad esempio, prestare gratis Ramires all’Inter per i soliti paletti dell’Uefa. La squadra di Fabio Capello ha già il pieno di stranieri e per cedere il brasiliano che piace a Spalletti deve individuare un sostituto all’altezza delle ambizioni della società di Nanchino. In ogni caso la famiglia Zhang ha evidenti mani libere per gli acquisti diretti in Cina, ma deve essere più accorta nelle spese per la consorella europea. Almeno per il momento.
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