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Lautaro annusa la finale e spinge l’Inter. Inzaghi punta sul Toro affamato dopo l’astinenza

L'Inter si affida a Lautaro che, dopo l'ottima prestazione col Benfica e il gol all'Empoli, può considerarsi ritrovato

Dopo l'1-1 dell'andata, pieno di polemiche, Inter e Juve si giocheranno questa sera a San Siro l'accesso alla finale di Coppa Italia. Traguardo importante che può dare la spinta per la corsa al quarto posto. L'Inter si affida a Lautaro che, dopo l'ottima prestazione col Benfica e il gol all'Empoli, può considerarsi ritrovato.

"Per arrivare a Roma bisogna vincere. Per farlo, l’Inter punta molto su Lautaro Martinez, il bomber ritrovato; la Juve su Adrien Rabiot, purosangue da ripartenza, pupillo di Allegri. Significa che l’argentino e il francese, a 129 giorni dalla finale del Mondiale qatarino, sono di nuovo faccia a faccia. In realtà, la notte del 18 dicembre, Lautaro e Rabiot non si incrociarono in campo. L’interista entrò al 13’ del primo tempo supplementare; lo juventino, titolare, era uscito 7’ prima. Rabiot era stato travolto, come tutta la Francia, nella prima parte del match, poi era cresciuto sfiorando anche il gol. Lautaro ha sbagliato tre occasioni, ma da un suo tiro è nato il 3-2 di Messi. Adrien, 6 presenze, un gol all’Australia, il primo della Francia in Qatar, ha giocato un buon Mondiale. Il Toro ha perso il posto da titolare dopo due partite, a vantaggio del giovane Julian Alvarez. Non ha segnato un gol, ma il Mondiale lo ha vinto ed è tornato in Serie A più felice del francese", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"Dopo la festa tra la sua gente, a Bahia Blanca, Lautaro si è riconsegnato all’Inter giulivo come uno sposino reduce dalla luna miele e, sull’onda dei muchachos, ha grandinato gol: 6 a gennaio, 2 a febbraio. Poi però le fatiche della stagione, soprattutto nervose, lo hanno intossicato. Dal gol al Lecce (5 marzo) a quello all’Empoli (23 aprile), si è spalancato un digiuno di 49 giorni che l’Inter ha sofferto parecchio. Il ritorno del Toro, anticipato dalla rete al Benfica, è stato accolto come una liberazione, anche perché lo squillo di Empoli è coinciso con la doppietta di Lukaku che in campionato non la metteva dal 10 marzo (La Spezia). Il belga dovrebbe partire dalla panchina, ma è comunque sotto un cielo di LuLa piena che Inzaghi aspetta la Signora", chiude Gazzetta.