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Poi aggiunge:
“A ripensarci, ci vuole davvero coraggio per dire no. Per rifiutarsi di seguire il pifferaio a cui tutti si accodano, o meglio non tutti ma parecchi tra coloro che hai sempre ritenuto fossero qui per insegnarti a vivere. I Cristiano, i Benzema. Persino i Milinkovic e i Brozovic. Coloro che hanno rinunciato alla vita che avrebbero dovuto insegnare per sceglierne un’altra. Lontana, sonnolenta, sfumata in un gioco che non è quello di cui ti eri innamorato, non ti morde con lo stesso furore, non ti esalta con la stessa frenesia. Però ti strapaga. Oltre la ragione. Ti strapaga per non essere più te stesso, ti convince ad aspettare che ciò che apprezzavi finirà per raggiungerti. Dove c’è il denaro alla fine tutto può spostarsi. Persino il centro di gravità del calcio mondiale”.
Evangelisti conclude:
“Per questo il gran rifiuto di Lautaro e di altri, lontano dall’esser vile, non è neppure un peccato e nessun poeta oggi può condannarlo. Significa dire: io valgo più di quello che costo”.
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