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Lautaro cerca conferme con l’Argentina. Si è ripreso l’Inter, ora punta al trono in Seleccion

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Con l'Inter è tornato il solito bomber e ora cerca gol e continuità anche con l'Argentina. Così, per non perdere il vizio
Andrea Della Sala Redattore 

Dopo un inizio in salita, Lautaro ha ritrovato la condizione fisica e ha ripreso a segnare e a essere decisivo. Con l'Inter è tornato il solito bomber e ora cerca gol e continuità anche con l'Argentina. Così, per non perdere il vizio e tornare carica per gli impegni in nerazzurro.

"È tutto lì, in quelle due parole del club che è di casa al Florida Blue Training Center, dove Lautaro Martinez si sta allenando con la sua Argentina da un paio di giorni: Inter Miami. Perché se l’Inter è la seconda pelle del Toro, la squadra nella quale è diventato grande e grazie alla quale si è conquistato un posto accanto a Messi nell’attacco della Seleccion , Miami è il suo posto delle fragole: sotto il sole della Florida Lautaro ha preparato un Mondiale chiuso in trionfo (anche se da riserva) e soprattutto una Coppa America giocata e vinta da protagonista. Cinque perle, la più preziosa delle quali incastonata proprio nell’1-0 alla Colombia in finale, giocata, manco a dirlo, a Miami. Tutto torna, tutto si mescola, un obiettivo tira l’altro: dopo aver trascinato al successo Inter e Argentina in una stagione sola – e da capocannoniere in entrambi i casi – al bomber dei due mondi non resta che... confermarsi. Che poi è mestiere persino più difficile della vittoria, come ripete Inzaghi da quando l’Inter si è appuntata scudetto e stella sul petto. Lautaro lo sa, e sa anche che per restare lassù occorre alzare il livello ogni volta un po’ di più: lo ha detto e ridetto dopo il ko nel derby, poi lui e l’Inter hanno svoltato, tre successi su tre conditi da altrettanti gol del capitano. Riacceso il motore con l’Inter, la missione si è spostata dall’altra parte dell’oceano: Venezuela e Bolivia, tra domani e mercoledì prossimo nelle qualificazioni mondiali, offrono al Toro l’assist per moltiplicare reti e vittorie anche in nazionale", scrive La Gazzetta dello Sport.


Lautaro cerca conferme con l’Argentina. Si è ripreso l’Inter, ora punta al trono in Seleccion- immagine 2

Tra la sosta attuale e quella di settembre sembra essere passata una vita. Perché il Lautaro del mese scorso era un attaccante in crisi di gol e di condizione: per l’Inter si era fatto in quattro tagliandosi le ferie ma aveva pagato lo scatto fermandosi per un affaticamento, mentre sotto porta era uno strazio. Il c.t. Scaloni gli aveva dato fiducia schierandolo titolare contro Cile e Colombia ma Lauti faticava anche in nazionale: né reti né assist, come in nerazzurro. Il Toro che oggi lavora a “casa Messi”, invece, è un giocatore col sorriso. La doppietta di Udine è servita a rompere il ghiaccio, la rete alla Stella Rossa — la prima in Champions, da subentrato — ha lanciato un paio di messaggi interessanti. Primo, quando il 10 interista sta bene è in grado di fare la differenza anche in corsa, come ai tempi della tripletta di Salerno dopo essere partito in panchina; secondo, quella fascia da capitano indossata ormai da due stagioni ha restituito all’Inter un campione totale, che interpreta il ruolo con la maturità dei saggi: Taremi, che ha festeggiato il primo centro in nerazzurro grazie a un rigore conquistato e poi ceduto proprio da Lautaro, ne sa qualcosa.

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"Il prossimo step, allora, è tenersi stretto nell’Argentina quello status da indispensabile che il trionfo in Coppa America gli ha consegnato questa estate. Segnando ancora, logicamente, per sé stesso e per la storia: dal 2018 a oggi, Lautaro in nazionale ha fatto 29 gol in 66 partite. È l’ottavo miglior marcatore di sempre nella storia della Seleccion, ma la scalata è alla portata: Higuain e Di Maria distano un paio di reti, sua maestà Maradona è a quota 34. Se il Toro con l’Argentina darà continuità agli ultimi gol in nerazzurro, il sorpasso sarà solo questione di partite. Lautaro potrà accomodarsi tra i primi cinque, nell’elite dei cannonieri dell’Albiceleste, e ripetere con orgoglio quelle parole dette sul Pallone d’oro 2024", sottolinea Gazzetta.

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