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Lautaro si è preso la corona di Lukaku. E ora ha un altro obiettivo: Icardi nel mirino

Andrea Della Sala

Serve una doppietta all'attaccante dell'Inter nell'ultima sfida con la Samp per superare la media gol dell'ex bomber

Stagione importante quella di Lautaro Martinez. L'attaccante argentino sta diventando sempre più un leader della formazione nerazzurra e le statistiche parlano per lui. Nell'ultima partita della stagione il Toro ha un nuovo obiettivo.

"Lautaro ha ancora un’occasione per migliorare i suoi numeri record e soprattutto scolpire il suo nome della storia recente del club. Le 21 reti realizzate fin qui in campionato non sono soltanto il suo miglior personale in carriera nel singolo torneo, ma rappresentano anche il secondo miglior rendimento di un attaccante nerazzurro nel rapporto minuti giocati/gol dalla stagione del post Triplete. Lautaro viaggia a una media di una rete ogni 104 minuti, secondo posto nella speciale classifica dietro a Mauro Icardi della stagione 2017-18 (un gol ogni 102’) ma davanti al mito Milito (a segno ogni 105 minuti nel 2012-13) e a un altro simbolo dell’epoca di Moucome Eto’o (ogni 141’ nel 2011-12). Soprattutto, con questo campionato da record, Lautaro ha cancellato il ricordo di Romelu Lukaku, ereditandone ufficialmente la corona di re della Milano nerazzurra: Big Rom lo scorso anno chiuse con 24 gol e una media di una rete ogni 120’", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"Romelu si è congedato con lo scudetto, Lautaro ha portato avanti l’altra metà della LuLa nerazzurra confermandosi su livelli da top player e centrando altri due titoli come Supercoppa e Coppa Italia, ora punta al doppio bersaglio grosso: lo scudetto non dipende solo da lui e dall’Inter, ma dalla sua prestazione contro la Samp dipende l’assalto al trono di Icardi come miglior bomber del decennio. Con una doppietta domani (immaginando una partita da 90’) abbasserebbe la sua media gol sotto i 100’ (98 e spicci): sarebbe un altro traguardo che certificherebbe lo status di top player conquistato sul campo e dal nuovo contratto firmato alla fine del 2021. Questo nuovo Toro sembra non porsi limiti, se non quello di fermarsi ancora a lungo a Milano. E oggi è difficilissimo immaginarsi l’Inter senza il suo numero 10 nel cuore dell’attacco", aggiunge il quotidiano.