Una forza incredibile quella dell'Inter. Mentale, tecnica, tattica, fisica. Il gol di Kane avrebbe sotterrato chiunque... E invece l'Inter ha reagito, da grandissima squadra, da squadra matura, da squadra che ha voglia di vincere. Ancora. Un po' come all'andata, subito il pareggio di Muller, si è andata a prendere la vittoria. Così nella gara di ritorno. Con tanta sofferenza, ma con tanto merito. Un'altra semifinale, l'Inter ora ha la consapevolezza di essere forte, gli obiettivi sono tanti, ancora tutti salvi, e fino alla fine si proverà a inseguirli tutti.


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Lautaro è l’Inter, l’Inter è Lautaro. Il Toro indica la via per il sogno. E i tifosi? Contenti!
Primo tempo di grande intensità Il Bayern ha spaventato l'Inter alla fine della prima frazione, ma Inzaghi nell'intervallo ha cercato la scossa dell'Inter. Serve più possesso, serve più coraggio. Ordine recepito, ma a passare in vantaggio è il Bayern con Kane, mal contenuto da Dimarco. Ed ecco la scintilla. Un pugno forte. Ma non da k.o., anzi è quello che scuote definitivamente l'Inter, ma soprattutto Lautaro.
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Il Toro non ci sta, vuole godersi questa Champions fino in fondo. Sbaglia sul corner di Dimarco, ma ci arriva ancora per primo e indica la strada per la semifinale all'Inter. La furia di Lautaro è contagiosa, si propaga ed ecco il 2-1. Il capitano dell'Inter è clamoroso, quando sente l'odore della preda, la azzanna. Ha una voglia di vincere incredibile, una voglia che lo carica e gli fa trascinare tutti, compagni e avversari. Inzaghi veste i panni del Demone e muove la squadra, ma questa partita non finisce mai. E la palombella di Dier complica il finale dell'Inter. Ma è un finale stupendo. Sofferenza, tanta. Ma alla fine gioia, tantissima. Come il cuore, tantissimo cuore. E ora il Barcellona.
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