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Lautaro nell’élite del calcio. Inzaghi lo ha migliorato, i numeri lo consacrano tra i top

Andrea Della Sala Redattore 
Non solo capocannoniere e scudetto con l'Inter, il capitano dei nerazzurri ha vinto anche la Coppa America siglando 5 reti

Numeri straordinari per Lautaro Martinez, sia con l'Inter che con l'Argentina. Chiuso il campionato vincendo la seconda stella e col titolo di goleador, il centravanti dell'Inter non si è accontentato e ha fatto lo stesso in Coppa America con l'Argentina.

"Mentre l’Europa si chiedeva cosa stesse accadendo alle sue stelle, dall’altra parte del mondo si prolungava la stagione magica di Lautaro Martinez. Scudetto e titolo di capocannoniere con l’Inter, Coppa America e titolo di capocannoniere con l’Argentina. Nel 2023-24 ci sono attaccanti che hanno segnato di più, ma non ce ne sono altri che abbiano inciso così tanto nei successi delle loro squadre. Dopo l’ottimo campionato (sublimato da 24 gol in 33 partite, uno ogni 111 minuti), Lautaro ha trascinato l’Argentina al titolo continentale: 5 reti in 6 incontri, uno ogni 44 minuti. Martinez ha giocato solo due volte da titolare, ma si è fatto bastare lo spazio che gli ha concesso Scaloni. Davvero impressionante che abbia realizzato un gol in 14’ contro il Canada, uno in 17’ contro il Cile e uno in 23’ contro la Colombia in finale. Non è un caso, ma l’ennesimo segnale di una maturità sempre più evidente", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"Lautaro vive la partita anche se inizia in panchina e quando entra sa già come colpire. Dietro la sua crescita c’è il lavoro svolto con Simone Inzaghi, che ha allargato le sue conoscenze tattiche mettendolo nella condizione di esprimere tutto il potenziale. In passato capitava che nel corso della stagione Lautaro si prendesse qualche pausa, pure lunga. E la squadra ne risentiva. Adesso non succede più. Può avere qualche legittimo momento di calo fisico, ma riesce sempre a trovare il modo di rendersi utile anche quando non è brillante. Ormai Lautaro è sicuramente tra i più forti attaccanti del mondo. E i due grandi tornei internazionali dell’estate 2024 lo lanciano addirittura come potenziale numero uno. La consacrazione in Coppa America è particolarmente significativa perché l’unico dubbio sul suo status di fuoriclasse nasceva dal bilancio in Champions League, ossia la competizione in cui i gol non solo si contano, ma si pesano perché valgono soprattutto quelli che spostano l’equilibrio nelle sfide decisive. In Champions Lautaro ha segnato 12 gol in 44 partite, uno ogni 258 minuti. Ed è qui che ci sono ancora margini di miglioramento. Per candidarsi in moto autorevole anche per il podio del Pallone d’oro, Martinez deve fare quest’ultimo step".

"E nella prossima Champions formato gigante Lautaro partirà con la consapevolezza di aver dimostrato di essere forte come gli altri, se non di più, nel corso del 2023-24. Detto che Vinicius in Coppa America non ha entusiasmato, ma era assente per squalifica quando il Brasile è stato eliminato e comunque è stato decisivo in Champions League con il Real. Merita un discorso a parte Erling Braut Haaland, che con la Norvegia non ha preso parte all’Europeo ma che resta il punto di riferimento principale per chi ambisce al titolo di centravanti più forte del mondo. Tra le poche certezze del calcio, da qualche anno ce n’è una che riguarda la punta del City: segna (quasi) sempre. Ma adesso se n’è aggiunta un’altra: Lautaro Martinez è tra i più grandi", scrive il quotidiano.