"Lautaro fa, Lautaro disfa. Probabilmente nessuno gli ha mai recitato il proverbio milanese - uno dei più famosi", commenta Tuttosport
"Lautaro fa, Lautaro disfa. Probabilmente nessuno gli ha mai recitato il proverbio milanese - uno dei più famosi. Che ‘fa e disfà l’è tutt’ un laurà’. Ovvero: che fare e disfare è tutto un gran lavorare. Tradotto in termini sportivi, il gran lavorare però sarebbe meglio risparmiarselo, soprattutto perché nell’arco di una gara poi la fatica si fa sentire". Apre così l'articolo di Tuttosport in merito alla prestazione di Lautaro Martinez contro il Bologna.
"Paradossalmente Lautaro aveva fatto tutto bene, benissimo per un quarto d’ora. Perché la parte facile per l’argentino è quella che per molti altri potrebbe essere difficile. Segnare gol difficilissimi, bellissimi, preziosissimi. Come quello realizzato ieri, compendio di tecnica e mentalità da killer, considerato il tempismo opportunissimo: ha segnato appena due minuti dopo la rete del vantaggio di Acerbi. Sembrava il colpo del ko. Un’esibizione di bravura che ruba gli applausi di San Siro. La perla del 2-0 sembrava proprio essere il fiocco su un altro pomeriggio perfetto e tranquillo per il fegato dei tanti tifosi nerazzurri che hanno riempito lo stadio. Invece poco dopo è cambiato tutto e, incredibilmente, ancora per opera di Lautaro. È infatti sempre lui, il capitano interista, a causare il rigore che rimette in pista il Bologna. Abbatte Ferguson su un corner, quando proprio non ce ne sarebbe stato bisogno. Si poteva fare meglio, oppure si poteva cercare un intervento con più malizia", sottolinea Tuttosport che rimarca come l'errore di Lautaro pesi tantissimo nell'economia della gara.