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Cosa è cambiato
—Sicuramente serve continuare a dare fiducia al giocatore e mantenersi calmi. La squadra in particolare, come dicevamo, lo ha cercato tantissimo. Ma sarebbe un errore fare in modo di cercarlo, per permettergli di segnare, anche quando c'è chi è in posizione più favorevole per farlo. Serve pazienza per uscire dalla crisi del gol che sembrava essersi placata col Cagliari. "Non c’è contraddizione neanche tra il vecchio Lautaro, implacabile sottoporta, e il nuovo, improvvisamente impacciato. Ciò che persiste e non cambia è il sacrificio per la squadra, figlio anche di una nuova posizione in campo decisa a inizio anno. L’occupazione militare dell’area ora tocca a Thuram, in serissimo dubbio per la finale, mentre l’argentino orbita alle spalle del francese più di quanto facesse nella stagione della stella", spiega la rosea sul nuovo Toro.
Resta un leader per il gruppo, in squadra tutti lo aspettano, lo difendono. Lunedì dovrà giocare probabilmente senza il fido scudiero Thuram. Con Taremi accanto potrà avere più occasioni di tirare in porta. Decidere di nuovo la Supercoppa per lui sarebbe una ricarica di energia non da poco. Ma non ad ogni costa. Perché come sempre, come dice lui stesso, viene prima l'Inter.
(Fonte: GdS)
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