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Lautaro Martinez ormai in Argentina è diventato un idolo e i suoi connazionali hanno molte aspettative su di lui: l'attaccante dell'Inter sta trascinando la Selección in Copa America e il mondo ha messo gli occhi addosso al giocatore nerazzurro, addirittura si parla di un Barcellona pronto a scommettere su di lui pagando la clausola.
Gli elogi in patria continuano a sprecarsi e in un articolo intotolato "La Fiera" ovvero "La Bestia" su Olè,Martin Eula lo descrive:
"Questo ragazzo ha una grande personalità e testa: è sempre stato un grande ragazzo," Carlos Quinteros, allenatore delle giovanili del Liniers, lo conosce come pochi, da quando Lautaro Martinez ha iniziato a giocare sul campo Oscar Zibecchi, nella Bahia Blanca dove torna sempre, per andare alla piscina del suo club, per regalare palloni o addirittura per irrigare i campi che lo hanno fatto diventare giocatore di calcio. Nonostante fosse solo questione di sgrezzarlo, perché è nato già calciatore.
"Fin da piccolo era ossessionato dalla perfezione e addirritura si preparava a parlare con la stampa già da bambino, e quando usciva qualche articolo su di lui in qualche media locale la leggeva diverse volte per perfezionarsi.
"Ora, allenandosi nel centro sportivo della Fluminense, rimane a fine sessione per calciare contro la traversa, si infastidisce quando un tiro sbatte contro il muro di fondo, corregge un compagno su come colpire la palla in aria per fare una volée e se ne va nello spogliatoio solo quando riesce a fare col pallone quello che gli ha detto la testa.
"L'ho immagino qualche secondo prima," dirà del gol di tacco che ha aperto le marcature contro il Venezuela. È stato il suo sesto gol con la Nazionale per confermarsi come il goleador del ciclo Scaloni per arrivare a un gol segnato ogni 92 minuto con l'Argentina. "O Animal" lo hanno descritto in vari notiziari sportivo della tv brasiliana. È il principale "apriscatole" della squadra con inserimenti negli spazio ed è una punta coraggiosa e capace nonostante i suoi 179 centimetri di altezza".
Si passa poi a descrivere la sua prima stagione all'Inter dove "potrà diventare una pietra miliare con Conte, soprattutto dopo quello che sta facendo in Brasile".
Viene descritta poi la sua fenomenale prova contro il Venezuela al Maracanà e vengono esaltate le sue qualità che lo porteranno a essere "il centravanti della Selección per molto tempo".
"Per la presenza in campo, per il temperamento ( "ha doti da leader, dicono nella Selección), per l'amor proprio, per il potenziale, per la gerarchia e per i gol, il ragazzino che ha debuttato nel Racing è destinato diventare il 9 della Selección per molto tempo. Il 18 ottobre dello scorso anno, in Arabia Saudita, è entrato per Dybala a 32 minuti dalla fine ed è stato testimone del gol vittoria di Miranda nel recupero. Questo martedì, la coppia di centrali del PSG Marquinhos e Thiago Silva, dovranno stare molto più che all'erta perché ci sarà una bestia libera. È argentina ed è nata professionista," si conclude l'articolo.
( Olè)
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