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Dell'evoluzione di Lautaro Martinez, sempre più leader dell'Inter, ha parlato l'ex vicepresidente del Liniers dove giocava il Toro, José Maria Bilbao:
Si ricorda il momento in cui lo ha conosciuto?
"Perfettamente. Mi ricordo Lautaro che arriva al campo con il fratello Alan e il padre Mario, con cui poi sono diventato grande amico: è una persona squisita, lo è sempre stato. E Lautaro era un ragazzo come tutti che veniva a giocare".
Che ragazzo era Lautaro?
"Molto applicato, studioso, di buona famiglia. Dal punto di vista tecnico, ha iniziato come difensore, per poi diventare presto un esterno offensivo. Da lì l'evoluzione in attaccante".
Era già più forte dei suoi coetanei?
"Aveva una forza mentale straordinaria. Incredibile. E penso sia il segreto del suo successo. Non è da tutti partire da una piccola città dell'Argentina e arrivare all'Inter. Ogni volta che sentiamo alla televisione che Lautaro ha segnato, per noi è una soddisfazione immensa".
C'è qualche partita che ricorda più di altre?
"Indimenticabile l'esordio in prima squadra. Giocavamo contro il Puerto Commercial nella 'Liga del Sur'. Perdevamo 2-0, gli avversari erano una squadra molto forte. All'intervallo sono andato in panchina. L'allenatore, Alberto Desideri, mi disse: 'Non ti preoccupare, Lautaro la risolverà'. E così è stato: gol immediato, poi ha preso parte all'azione del 2-2. Questo succede quando c'è un ragazzo che ha qualcosa di diverso dagli altri. Già allora non mollava mai".
La famiglia è stata importante per la crescita di Lautaro.
"È sempre stato circondato da un grande affetto: il papà, la mamma, il nonno. E ovviamente il fratello Alan, che giocava con lui ed era fenomenale sia a basket sia a calcio: molta personalità e grande tecnica. Evidentemente il talento è qualcosa con cui i Martinez sono nati, hanno la predisposizione giusta. E non sempre accade".
Cosa avete provato quando Lautaro ha vinto il Mondiale?
"Indescrivibile. Dopo la vittoria della Coppa America, qui da noi abbiamo installato una sua gigantografia con scritto: 'Questa è la casa del campione d'America'. Ma dopo il Qatar l'abbiamo fatta sostituire con un'altra, che ovviamente recita: 'Questa è la casa del campione del mondo'".
È in contatto con Lautaro?
"Il nostro resta un rapporto stretto, nonostante il suo nuovo status. Pensi: mi ha invitato al suo ultimo compleanno a Milano. Sono venuto dall'Argentina insieme ai miei due figli. E ci ha invitato a San Siro, a vedere Inter-Spezia. Non avrei mai pensato di riuscire a vedere dal vivo una partita in uno stadio così importante. Per un dirigente di un club piccolo, è una cosa veramente straordinaria".
Lautaro è amatissimo all'Inter.
"A Milano e in nerazzurro sta benissimo: si sente molto considerato e questa è una cosa bellissima".
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