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MILAN, ITALY - MAY 16: Lautaro Martinez of FC Internazionale warms up prior to the UEFA Champions League semi-final second leg match between FC Internazionale and AC Milan at Stadio Giuseppe Meazza on May 16, 2023 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Nel 2010 l'Inter coronava un vero e proprio sogno, quello di vincere i tre trofei più importanti nella stessa stagione, trascinati da due leader argentini come Javier Zanetti e Diego Milito. E il Corriere della Sera, nella sua edizione odierna, traccia un paragone con un nerazzurro di oggi: "Tredici anni dopo Lautaro Martinez fa tutto lui nella semifinale di ritorno — il gol della liberazione, con la fascia al braccio — e diventa una volta di più l’uomo simbolo di questa squadra su cui pochi avrebbero puntato un euro ad agosto per la finale di Champions e invece se la giocherà il 10 giugno a Istanbul contro il Manchester City.
Perché la finale è un traguardo, su questo non c’è dubbio, ma adesso è un punto di partenza per realizzare un sogno magari folle, ma per il quale è giusto non lasciare nulla di intentato, per non avere rimpianti. Lautaro sa come si fa, è l’unico interista ad aver frequentato certe altitudini: in sei mesi passerà dalla finale di Coppa del mondo a quella di Champions (con l’intermezzo di un gol delizioso al Milan nella Supercoppa di gennaio), dopo essere diventato un leader ancora più credibile e feroce, uno di quelli che traccia il solco e che sembra avere la maglietta tatuata sulla pelle, un corpo unico con la squadra, i tifosi e anche la città, dato che l’argentino si è sposato in gran segreto in Comune a Milano con Agustina Gandolfo il 12 maggio, tra un derby di Coppa e l’altro".
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