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"Per l’Inter vale molto, per il Milan vale tutto. Alla quinta giornata, quando il campionato è ancora nella culla, il derby di Milano ha già motivazioni torride, soprattutto per il Milan che ha vinto una sola partita, contro il Venezia allora ultimo in classifica, ed è stato spianato dal Liverpool a San Siro nel debutto di Champions, mostrando una fragilità tattica, atletica e caratteriale sconcertante". Apre così l'articolo de La Gazzetta dello Sport che affronta poi il tema relativo ai due attaccanti di punta delle due squadre, Lautaro Martinez e Alvaro Morata.
"Alla testa dell’Inter, Lautaro Martinez che con 5 gol, uno in finale alla Colombia, ha guidato l’Argentina alla conquista della Coppa America. Alla testa del Milan, Alvaro Morata, che da capitano della Spagna, ha sollevato il trofeo di campione d’Europa. Il duello tra i due numero 9 senza il 9 sulla schiena (un 10 e un 7) è anche il summit tra due sovrani, affratellati da una bella estate, ma anche da un inizio di stagione sofferto. Rientrato tardi al lavoro, per gli impegni con la Nazionale, il Toro ha sofferto un infortunio che ha rallentato la preparazione. Non ha brillato nelle tre partite di campionato, soprattutto nell’ultima di Monza che ha convinto Inzaghi a escluderlo dagli undici di Manchester. Deve ancora trovare il primo gol stagionale. L’ultimo in campionato lo ha segnato il 10 maggio scorso a Frosinone. Per trovare quello precedente dobbiamo rinculare fino al 28 febbraio contro l’Atalanta. Significa che da marzo Lautaro ha segnato solo un gol. Facile intuire la voglia di sbloccarsi nel derby che è territorio amico: 8 reti segnate al Milan", sottolinea La Gazzetta. Discorso analogo per Morata, che ha segnato 9 reti nei derby giocati in carriera.
"Sono due leader. Lautaro lo è diventato negli anni, maturando da cannoniere a uomo squadra, legandosi la fascia al braccio e lievitando in personalità, anche grazie al Mondiale vinto in Qatar e alla finale di Champions vissuta a Istanbul. Morata invece lo è diventato per investitura del gruppo, appena sbarcato a Milano. Loftus-Cheek lo ha annunciato a nome di tutti in un’intervista alla Gazzetta: «Alvaro deve prendere in mano la squadra». Anche perché, nello spogliatoio rossonero di guide carismatiche se ne riconoscono pochine. È uno dei motivi della contingenza grama. Lautaro, dopo Manchester, riformerà la ThuLa al fianco di Marcus Thuram. Ma anche Morata dovrebbe avere accanto un compagno di linea: Tammy Abraham. È l’idea a sorpresa emersa dalle ultime prove di vigilia a Milanello: 4-4-2, con Pulisic e Leao sulle fasce", conferma la Rosea.
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