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Non è stata la scelta migliore quella di far tirare il primo rigore a Lautaro. L'argentino non è infallibile dal dischetto, al contrario di Lukaku che in maglia nerazzurra non ha mai sbagliato.
"Lautaro e i calci di rigore, ci risiamo. Non è mai stato un rapporto semplice, quello tra l’argentino e i tiri dal dischetto. E nonostante il dolce ricordo della Coppa del Mondo in Qatar (gol all’Olanda nelle serie finale), l’intera carriera dell’attaccante racconta decisamente altro. Quello di ieri è stato il sesto errore dagli 11 metri su 17 rigori calciati, tra campionato e coppe varie. Limitandosi solo alla Serie A, siamo a cinque errori su 14, tre degli ultimi quattro tentativi falliti. Naturale, allora, che nel secondo tempo di La Spezia poi a calciare sul dischetto sia andato Romelu Lukaku, per il momentaneo 1-1. Nel primo tempo, invece, non c’è stato neppure l’occasione di discutere. Quando ancora l’arbitro Marinelli doveva decidersi di andare al video, il Toro si era già preso il pallone, come a garantirsi la chance di fare centro. Del resto, è lui il rigorista designato dell’Inter. Anche a fronte di un Lukaku che in Serie A, invece, ha fatto 14 gol su 14 tentativi", sottolinea La Gazzetta dello Sport.
"Viene da chiedersi se non sia il caso di rivedere le gerarchie all’interno della squadra. Ma questo è un interrogativo per Simone Inzaghi, ancor più che per Lautaro Martinez. Di sicuro l’Inter ieri ha lasciato sul campo la possibilità di indirizzare la partita in altro modo, nel primo tempo. E chissà, magari la partita sarebbe cambiata…", aggiunge il quotidiano.
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