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L'Inter è in cerca della prima vittoria stagionale. Dopo il mezzo passo falso in casa del Genoa, questa sera contro il Lecce i campioni d'Italia non possono sbagliare.
"In questa atmosfera di nuovo stellata, mentre la maglia con lo scudetto è già esaurita e San Siro torna alle vecchie care abitudini con oltre 70mila spettatori, l’Inter campione debutta davanti al proprio popolo. Ha lo scudetto sul petto, come la coccarda di un militare, ma ha pure uno strano stato d’animo addosso. Da un lato si morde le mani perché deve rinunciare a chi di solito indica la via, dall’altro ha gli occhi che brillano di curiosità per la più esotica delle novità. Senza Lautaro affaticato e neanche in panchina, cambia il gemello d’attacco dell’ispiratissimo Marcus Thuram: oggi con il Lecce debutta dall’inizio Mehdi Taremi, dalla ThuLa alla ThuTa senza passare dal via. San Siro si sarebbe accontentato di una mezzoretta, ma l’iraniano sarà impegnato molto, molto di più", scrive La Gazzetta dello Sport.
"Martinez è comunque rimasto in ritiro con i compagni, come si confà a chi porta la fascia, e pazienza se oggi non sarà della contesa: continuerà a lavorare a parte per “sciogliere” l’affaticamento. In ogni caso, non c’è molto da preoccuparsi: ad Appiano pensano che possa tornare tra un paio di giorni e non dubitano di riaverlo venerdì prossimo nello scontro diretto contro l’Atalanta. Dentro lo staff di Inzaghi non c’è neanche particolare apprensione in vista della sfida al Lecce, contro cui la vittoria è strettamente necessaria. Sul mercato dei parametri zero l’Inter ha, infatti, pescato un giocatore navigato e duttile, che serve proprio a non far rimpiangere il titolare di turno. Taremi è stato spesso provato in allenamento all’interno di un tridentone “estremo” e rivoluzionario, mossa che si vedrà più spesso di quanto si possa immaginare, ma nella sua prima alla Scala vince la tradizione: le punte restano due, lui si affianca a Thuram, il più forma al momento. Entrambi possono giocare sia da secondo che da primo attaccante, qui il trasformismo è diventato un’esigenza", aggiunge Gazzetta.
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