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“L’Inter di oggi non è paragonabile a questa Lazio problematica e intristita - scrive La Repubblica -. La maturazione di Inzaghi si è completata proprio nel momento in cui ha imparato a gestire la superiorità della sua squadra”.
Una cosa non scontata, aggiunge il quotidiano, che sottolinea come alcuni allenatori abbiano portato squadre da decimo posto al quinto posto.
E tatticamente? Sarri e Inzaghi sono due opposti che si incontrano spesso. Amano il possesso palla, la costruzione dal basso e la verticalità, ma sviluppano la loro idea in modo diverso: “Banalizzando, Maurizio con le ali e Simone con le mezzali”.
Inoltre i loro moduli, rispettivamente 4-3-3 e 3-5-2, sono inderogabili, non amano il turnover, giocano un calcio d’attacco e curano maniacalmente la fase difensiva.
Secondo La Repubblica la grande differenza tra i due è legata all’aspetto caratteriale:
“Sarri è un burbero senza mediazioni, dice a viso aperto ciò che pensa, per lui comunicar significa esprimere la propria opinione infischiandosene delle reazioni. […] Inzaghi punta invece sulla diplomazia, in pubblico si prepara soprattutto le cose da non dire, pensa che l’apparenza sia importante e che il rapporto coni giocatori sia essenziale e vada coltivata l’empatia”.
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