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Leonardo: “Scudetto? Inter, continuità rende stabili. Ibra dirigente? Non rispondo. I fondi…”

Eva A. Provenzano Caporedattore 
L'ex allenatore dell'Inter è intervenuto al Festival di Trento e ha parlato della Serie A, del suo futuro e anche del suo rapporto con Thiago Motta

L'ex allenatore dell'Inter, Leonardo, al Festival di Trento ha parlato ai microfoni dei giornalisti anche del campionato di Serie A: «Difficile dire chi possa essere la favorita per lo scudetto. L’Inter è la squadra campione e quello sicuramente conta, perché c’è una sequenza di tanti anni con lo stesso allenatore, lo stesso progetto, gli stessi giocatori e questo dà stabilità. Il Napoli sta dimostrando già che è in crescita, quello può dare sicuramente una spinta importante. Ha Conte che è comunque un allenatore che è un motivatore, al di là della sua bravura. Il Milan lo vedo un po’ più in difficoltà, sta cercando una nuova identità con qualche problema, oggi come oggi dire che sembra più distante dal vincere».

«Tornare da dirigente? Sto bene a casa, non ho intenzione di tornare nel calcio come ero prima. Sono distante dal fare l'allenatore, è passato tanto tempo da quando l'ho fatto l'ultima volta, e anche il ds, ho deciso finendo al PSG di non lavorare più in quel ruolo. Sicuramente il mio futuro è nel calcio, ma con modalità diverse. Che penso del ruolo di Ibra? Bella domanda, ma non rispondo», ha aggiunto.

I fondi americani

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L'ex dirigente del PSG ha parlato anche dei fondi americani: «Tanti fondi americani, almeno finora, non hanno guadagnato soldi. Quindi l'unico modo per guadagnare è vendere il club. Non voglio entrare nello specifico perché non sono un esperto di business, ma possiamo vedere come i fondi, americani e non solo, investono in Europa per due motivi: perché il calcio è importante, ma anche perché è più economico degli sport americani. Quindi se il calcio è l'investimento più economico del tuo gruppo, il livello dei manager che impiegherai non sarà del livello più alto. Insomma vediamo tanti fondi americani investire nel calcio e non impiegare top manager, manager che non vengono dal mondo del calcio. E se non conosci il calcio, il contesto in cui arrivi, la cultura, le tradizioni e la storia di un club, non è facile gestire, interagire, entrare e far nascere un progetto in cui le persone credano».

Thiago Motta

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Leonardo ha infine parlato anche di Thiago Motta e del suo approdo sula panchina della Juventus. «È una persona che io stimo tantissimo, ho seguito tutta il suo percorso: sono stato allenatore suo all’Inter e direttore al Psg. Sono stato in contatto con lui sempre, mi fa molto molto piacere che lui stia dimostrando quello che è, quello che sa in un modo che la gente capisce, anche se lui è uno che sta sulle sue. Ha trovato il modo, veramente, di impattare in positivo su una mentalità di gioco e di gestione che mi fa molto piacere».


(Fonte: SS24)