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"La tendenza si è invertita, la Serie A non è più l’ambizione massima degli atleti, ma un trampolino di lancio o uno sbocco strategico. Prendiamo la storia di Alexis Sanchez, un trattato di romanticismo in questa sua scelta di chiudere la carriera all’Udinese, società che lo ha scoperto e lanciato con la cessione milionaria al Barcellona nel 2011, quando il cileno aveva 23 anni ed era nel pieno della sua forma fisica. Ritorna alla base nella stagione 2024-25, quando di anni ne ha 35, precisamente 36 da compiere il prossimo dicembre e con un enorme curriculum di storia calcistica".
"Negli anni 90 avrebbe mai potuto compiersi un simile epilogo? E non ce ne voglia l’Udinese, che certamente non rappresenta un caso isolato, visto che nel 2021 il Milan scelse Giroud come punta titolare. 34 anni, ne avrebbe compiuti 35 a settembre, il francese si è addirittura rivelato fondamentale per i rossoneri negli anni della sua permanenza a Milano. E sapete chi gli avrebbe affiancato Maldini se non fosse stato silurato da Cardinale? Marko Arnautovic. L’austriaco si era promesso ai rossoneri. Il cambio della dirigenza fece saltare l’affare e così l’Inter ragionò sull’ipotesi di ingaggiare un 34enne che arrivava da una stagione problematica dal punto di vista fisico".
"Tornando all’Inter, i nerazzurri sostituirono il partente Lukaku con il 35enne Edin Dzeko, il quale per due anni (un po’ come Giroud al Milan) ha trascinato i nerazzurri. Ibrahimovic ha addirittura salutato la Serie A (da calciatore) a 42 anni. Meravigliose storie strappalacrime, ma non parliamo mica di Totti, Baggio e Maldini, i cui addii hanno messo spalle al muro migliaia e migliaia di tifosi italiani non ancora pronti all’evento".
(Libero)
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