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Libero – E’ l’Inter l’anti-Napoli. Per il Milan è una piccola sentenza…

Francesco Parrone

Un derby tutto nel segno di Icardi che lo decide con una tripletta. Nerazzurri secondi da soli. Milan in ripresa ma troppo ingenuo

Entrano in campo, i calciatori di Inter e Milan, con gli occhi bassi finché il rumore degli 80 mila stipati sugli spalti obbliga lo sguardo ad alzarsi e a sbirciare l’intorno, le coreografie delle curve, il Meazzavestito a festa. Secondo Liberoè derby, come ogni stagione, ma qualcosa di diverso c’è nell’aria, e i quasi 5 milioni incassati al botteghino, record per un match di A, sono lì a dimostrarlo. Vale tre punti, certo, ma non solo. Stavolta c’è anche un significato da assegnare all’ultima estate: chi sta percorrendo la strada corretta? I risultati delle rivali (Napoli e Lazio vittoriose su Roma e Juve), inoltre, obbligavano entrambe ad un’assunzione di responsabilità più profonda del previsto: l’ Inter per un campionato di vertice, il Milan per non perdere il treno. Il derby è quindi una piccola sentenza: l’ Inter vince 3-2, grazie alla tripletta del giocatore differente, Icardi, di fronte ad un Milan a due volti,passivo nel primo tempo e aggressivo nel secondo, e quindi ancora evidentemente lontano dalla compiutezza (-12 dai cugini).

Una compiutezza che sembra avere l’Inter, ora seconda a +3 sulla Juve e a -2 dal Napoli, da sfidare al San Paolo nella prossima giornata. Il derby del destino, Montella lo gioca con gli undici annunciati; Spalletti, lui, con Borja Valero alle spalle di Icardi (Joao Mario ko per una tonsillite), e il motivo è chiaro: lo spagnolo ha il compito di rifinire per Icardi in profondità, ovvero lo spazio che il Milan fatica a difendere. Montella, per ovviare al problema, ordina ai suoi di difendere bassi sul campo,di fatto con una linea a 5 appoggiata davanti all’area. Così facendo il Milan concede però spazio a Borja per cucire l’azione: da un suo assist, Candreva scarica un destro che bacia la traversa. Al 13’ la partita è stappata, il ritmo è intenso e la diatriba tattica si svolge sulle fasce, dove i rossoneri con scalate forse troppo cerebrali cercano di tamponare Perisic e Candreva.

Già, è sulle fasce la chiave: Candreva, colui che viene criticato per i cross sbagliati, sfugge al meccanismo difensivo Rodriguez-Romagnoli e serve a centro area il rapace Icardi, che sbuca all' ombra di un lento Bonucci e ruotando il corpo all’impatto con il pallone riesce a spedirlo all’angolo: l'Inter è in vantaggio. A sorpresa, all’intervallo Montella toglie proprio Kessié in favore di Cutrone: un azzardo, che sembra però pagare. Il Milan avanza sul campo e riesce a spingere di conseguenza indietro l’Inter, talmente indietro che Silva, al 49’, può mirare e liberare un mancino, che però si stampa sul palo (annullato, per fuorigioco, il successivo tap-in di Musacchio). Fotocopia, al 61’, ma Suso è nella sua zolla,e il suo mancino, pur non velocissimo, viene soltanto sfiorato da Handanovic e si insacca in rete. Parità,ma la reazione dei rossoneri è grande quanto la forza dell' Inter nell'aggrapparsi alla partita, e nel ribaltarne l'inerzia: 3’dopo il pareggio, Icardi scippa il pallone a Biglia, allarga per Perisic che si beve Musacchio e torna il pallone al suo capitano, il quale sforbicia in rete il 2-1. Sì, tutto solo, Icardi, perché Bonucci fa tutto tranne che marcare, in area. Non è impetuosa, la reazione dei rossoneri, ma nemmeno si nota una dimissione dalla gara: è vivo, il Milan, e ci proverà. E infatti, ecco Borini che all’80’ crossa al centro, la difesa dell'Inter lascia sfilare e sul secondo palo, Bonaventura arriva sul pallone, insaccandolo per il 2 2, prima di Cancelo, entrato senza spirito in un derby di cuori pulsanti. Finita qui? Milano in pareggio? Macché, all’89’ Rodriguez cintura D’Ambrosio in area e provoca il rigore. Dagli undici metri va Icardi, che sotto la Nord nontrema, e sigla la tripletta che proietta l’ Inter nell’olimpo del campionato e il Milan, e Montella, all’inferno.

(Fonte: Claudio Savelli, Libero 16/10/17)