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Libero – E se Pioli avesse preso l’Inter in estate? Nel silenzio e in meno di due mesi…

Sabine Bertagna

I numeri di Stefano Pioli da quando ha preso in mano l'Inter

Centoquarantasei giorni dopo Chievo-Inter (quando tutto incominciò) sulla panchina nerazzurra c'è Stefano Pioli. Il nuovo tecnico è alla ricerca della quinta vittoria consecutiva in campionato che - scrive Libero - sarebbe un brindisi di speranza al girone di ritorno. Nel silenzio, in meno di due mesi, Pioli ha rivitalizzato una stagione che sembrava compromessa. Il bilancio canta: in 9 partite (7 in A e 2 in Europa League) sono arrivate sei vittorie, un pareggio (2-2 nel derby del 20 novembre, gara d’esordio di Pioli) e 2 sconfitte, quella in casa dell’Hapoel Beer Sheva (3-2, il 24 novembre) e il crollo 3-0 a Napoli del 2 dicembre scorso. Il San Paolo è stato lo schiaffo utile a capire che la strada per rinascere non sarebbe stato un viale fiorito ma un’arrampicata di fatica su una parete verticale. L’Inter da quel momento ha preso coscienza della necessità del sacrificio e da allora ha solo vinto. Cinque successi in fila, 4 in campionato e uno in EL, 10 gol fatti e 2 subiti. Numeri che riavvicinano l’Inter alla sua realtà. I punti conquistati con Pioli in panchina sono 19 in 9 partite, la media è di 2.11 a gara: da primi posti. Altro passo rispetto a De Boer: 5 vittorie, 2 pareggi e ben 7 sconfitte in 14 partite, per una media di 1.21 punti a gara. Domanda: e se Pioli fosse arrivato da subito al posto dell’olandese? Rimarrà una curiosità insoddisfatta.

Pioli si è adattato all’Inter, oppure è Pioli a essere adatto alla squadra?"La verità sta nel mezzo: si è adattato al contesto, Pioli, guadagnando tempo per imporsi e per diventare l’uomo giusto per l’Inter. La prova sono i numeri, ma i numeri sono conseguenza delle prestazioni, e le prestazioni del lavoro del tecnico emiliano sulla squadra. Infatti, al via del girone di ritorno, l’Inter è una squadra finalmente consapevole di sé.Pioli ha restituito alla squadra grammi perduti di semplicità, predicando l’importanza del lavoro e del sacrificio e riducendo le ambizioni nel gioco. Al calare delle pretese sono cresciuti i risultati. Rispetto alla gara di andata, l’Inter cambierà mezza squadra, 5 interpreti su 11, e anche il modulo, dal 3-5-2 sperimentale con cui si presentò De Boer al 4-2-3-1 di Pioli, a riprova del fatto che l’Inter di agosto fosse in colpevole ritardo". 

(Libero)