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Libero – Fame e grinta ecco perchè Mazzarri è l’uomo giusto per ripartire

Francesco Parrone

Nessuno stress da sovraimpegno dovuto alle Coppe, tempo per lavorare in settimana, niente confronti con i risultati della stagione appena chiusa. Il terreno che Walter Mazzarri vede intorno alla Pinetina è uno dei migliori che si possano...

Nessuno stress da sovraimpegno dovuto alle Coppe, tempo per lavorare in settimana, niente confronti con i risultati dellastagione appena chiusa. Il terreno che Walter Mazzarri vede intorno alla Pinetina è uno dei migliori che si possano desiderare, per cominciare un lavoro graduale come piace a lui, che nel comasco troverebbe una sistemazione ad hoc (vedi l’isolata villa tra le colline di San Vito, a Napoli, dove quasi non prendeva il telefonino), avulsa dal parossismo partenopeo e lontana dalla mondanità milanese.

Uomo forte, per nulla preoccupato di far la figura dell’antipatico (ma solo perché cultore di una cerchia di amicizie intima e ristretta), il suo identikit combacia conquello che serve all’Inter, dove fame e necessità di vittorie (per il bilancio e per convincere nuovi soci a entrare e sganciare danè) sono i comandamenti d’attualità: non l’amico di tutti, ma uno capace di far polemica se serve, sapiente accentratore dei riflettori quando gli fa gioco, capace di riversare sul campo l’adrenalina con cui sposa i suoi progetti. Mettici poi che Walter è anche un ottimo allenatore e allora il pacchetto è davvero buono.

Zona a rischio, la compatibilità con i senatori argentini e Moratti, uno che ama solo gli uomini che sceglie personalmente e per i quali è capace di spalancare il portafogli. Ma il palmarès di Mazzarri racconta la coabitazione fruttuosa con - per dire - Garrone,De Laurentiis, Spinelli, Foti. Le basi per una squadra da Walterfilosofia dunque esisterebbero, la rosa con molti rami secchiha una fisionomia nella quale il mister può comunque riconoscersi. Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus, sono nomi spendibili per la difesa a tre; centrocampo da basare su Kovacic regista e un Guarin da rimotivare, magari con un ruolo “alla Hamsik”; un attacco con Milito (ma sarà di nuovo al top?), PalacioCassano (che Mazzarri conosce benissimo dai tempi della Samp) buono sia per i contropiedi sia per gestire lamanovra.

Da Icardi in giù (a meno di altre smentite...) si tratterà poi di mettersi alla scrivania con Branca e Ausilio e riorganizzare un mercato già cominciato, per cercare esterni di vera corsa e qualità e uomini di carattere. Quello che è largamente mancato quest’anno.