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Libero – Follia Osvaldo. Picchia un compagno e rischia il Mondiale. L’Inter…

Francesco Parrone

Pochettino lo aveva voluto fortemente al Southampton, questa estate, ci teneva a rinsaldare il legame personale e lavorativo dopo la buona esperienza avuta insieme all’Espanyol. I primi periodi in Premier sono stati difficili ma a Pablo Daniel...

Pochettino lo aveva voluto fortemente al Southampton, questa estate, ci teneva a rinsaldare il legame personale e lavorativo dopo la buona esperienza avuta insieme all’Espanyol. I primi periodi in Premier sono stati difficili ma a Pablo Daniel Osvaldo serviva cambiare aria, Roma e la Roma erano diventati poco salutari. I dissapori con Totti e i rigori rubati, la lite e i ceffoni a Lamela, i pubblici vaffa con Andreazzoli, le minacce e gli insulti dei tifosi: era l’ora di lasciarsi tutto alle spalle. Ma anche la brezza che soffia sulla Manica è diventata rapidamente una tempesta. Il ribelle italo-argentino, sempre in bilico e a volte oltre il limite della consumata etichetta del bad boy, ieri è precipitato di nuovo al centro della burrasca. 

Entrataccia e rissa - Durante una tiratissima partitella di allenamento, Osvaldo è stato toccato duro da Josè Fonte, difensore irruento e noto attaccabrighe. L’entrataccia si è trasformata in duello verbale, poi sono volate le mani, con Osvaldo che ha messo al tappeto il portoghese, colosso di quasi un metro e 90: «Al centro sportivo di Staplewood c’era sangue dappertutto», riportano i siti britannici, affidandosi alle solite talpe, «Fonte aveva qualche ferita al volto», riporta la BBC. E meno male che i compagni di squadra hanno diviso i due contendenti, mentre fulminea come i cazzotti di Osvaldo è scattata la sospensione di due settimane per l’attaccante, colpevole di un «incidente in allenamento» e «una violazione del comportamento atteso dai giocatori». Queste le parole asettiche del club per provare a mascherare l’episodio. Tutto inutile, perché le gole profonde sono subito entrate in azione e hanno smascherato “Pablo il Recidivo”. L’azzurro infatti era reduce da tre turni di squalifica, con l’aggravante di una multa di 48mila euro, per una rissa avvenuta a bordo campo in occasione di Newcastle-Southampton, giocata il 14 dicembre scorso. Il centravanti doveva tornare in campo domani in Coppa d’Inghilterra, contro il Yeovil, ma ora, dopo questo provvedimento, salterà anche le gare di campionato con Arsenal e Fulham. E pensare che il 28enne Pablo è stato pagato 18 milioni di euro, cifra record per il mercato dei Saints, ma il suo rendimento in Inghilterra è stato finora molto sotto le aspettative (13 presenze in Premier e 3 gol), sia per problemi ambientali, sia per qualche guaio fisico.

L’Inter e la nazionale - Ennesimo incidente di percorso o clamoroso rischio di affondamento, come quello del Titanic che proprio dal porto di Southampton iniziò il primo e ultimo viaggio? La carriera di Osvaldo arriva adesso a un bivio complicato, con fondamentali scenari di breve e medio periodo. Fra una settimana esatta chiude il mercato di gennaio, l’Inter da tempo è sulle tracce dell’oriundo e la situazione caotica del club inglese (che ha perso pure il Ceo Nicola Cortese, uno dei principali fautori della trattativa con la Roma) potrebbe giocare a favore dei nerazzurri (soprattutto visto il polverone del caso Vucinic, che aspetta Thohir per capire cosa succederà). Certo, il Southampton non lo svenderebbe, ma potrebbe decidere di liberarsene (i compagni avrebbero detto di non volerlo più in gruppo) e le basi per trattare un prestito a ottime condizioni esistono, anche se i circa 3,5 milioni di euro di ingaggio annuale sono un ostacolo robusto. Questo per l’immediato futuro, con ricaschi importanti nell’ottica di qualche mese. Cesare Prandelli, infatti, non può ignorare la situazione di uno dei suoi favoriti: gioca poco, quando lo fa non gioca bene, ha spesso i nervi a fior di pelle. Vale la pena puntare su di lui per il Brasile? Vale la pena concedergli uno dei 23 posti nel gruppo Mondiale? Il primo problema per il ct, adesso, è capire se e inche modo applicare il codice etico; parlerà con Osvaldo, in contemporanea potrebbe suggerirgli di cambiare (nuovamente) aria e trovarsi una squadra in cui potrà recuperare serenità, prestazioni e un posto da titolare. Dopo il rischio concreto di non avere Giuseppe Rossi, Prandelli non vuole perdere per strada un’altra pedina sulla quale ha costruito quattro anni di cammino.