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Libero – Il Meazza a metà non convince. I top club europei già avanti…

Francesco Parrone

Meazza a metà: la proposta del sindaco Sala per far convivere Milan e Inter. Ma i grandi impianti d'Europa vanno in direzioni opposte: musei, ristoranti e servizi integrati.

Per continuare a vivere nella magnificenza San Siro ha bisogno di qualcuno che lo prenda per mano e con forza lo trascini verso una nuova era. La proposta del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, secondo il quotidiano Liberoè sembrata troppo debole: un 'Meazza per due" diviso cioè tra Inter e Milan. Nulla di nuovo, se non per le modalità. Il punto chiave sarebbe la realizzazione di "due spazi esterni separati", uno nerazzurro e l'altro rossonero, come "lounge per la ristorazione, l'hospitality, lo store". Verrebbero edificate due strutture in due aree distinte: "Una adiacente al Trotto e l'altra sul versante opposto".

Ma la proposta di Sala sfiora soltanto il problema. Perché gli impianti modello oggi sono quelli che funzionano "in sé", e non al di fuori di sé. L'Allianz Arena a Monaco e l'Emirates Stadium di Londra, per esempio, si propongono come edifici ibridi completi, nonché poli di attrazione per le rispettive città. Oltre a soddisfare le esigenze dell'evento sportivo, questi stadi sono progettati per ospitare le persone su un arco temporale esteso, inglobando spazi di comunione e partecipazione (museo, bar, ristoranti, negozi, sale conferenze, cinema, aree per eventi). Lo stadio inteso come edificio-città. Le funzioni che propone Sala, dunque, andrebbero inglobate nel nuovo Meazzae per questo saranno fondamentali le volontà della nuova proprietà cinese del Milan e di Suning.

Il passo con i tempi è scandito, come sempre, dall'estero. Sia il nuovo Camp Nou del Barça che il nuovo Bernabeudel Real Madrid puntano sull'inserimento di spazi collettivi. L'involucro che andrà ad avvolgere e coprire i due stadi prevede aree d'accoglienza per i tifosi, come foyer teatrali: una comunità che si immedesima e interagisce con l'architettura e quindi con il club, sublimando il concetto di empatia tra tifo e squadra. Anche l'Atletico Madrid ha sviluppato gli stessi concetti per "La Peineta", il nuovo impatto che sostituirà il Vicente Calderon.

E se in Francia hanno sfruttato gli Europeiper realizzare nuove strutture e rinnovare le esistenti come fece la Germania per i Mondiali 2006, l' Inghilterra non rimane mai passiva. Il Tottenham ha avviato i lavori per il nuovo White Hart Lane, il West Ham ha traslocato nell'Olympic Stadiummentre il Liverpool ha ampliato e inaugurato la "Main Stand" di Anfielde il Chelsea si appresta all'imponente ricostruzione dello Stamford Bridge.

Tutta Europa, insomma, progetta e realizza stadi, mentre in Italia gli unici esempi in A sono quelli di Juve, Sassuolo e Udinese. Non c'è da stupirsi, dunque, che in questo scenario Il Sole 24 Ore abbia stimato 750 milioni di euro la cifra di incassi in meno che ogni anno i club della massima serie perdono per colpa degli stadi antiquati.

(Fonte: Claudio Savelli, Libero 14/10/16)