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Libero – In un mese Mancini è stato quasi accontentato. Montoya è fatta ma…

Francesco Parrone

Tra il serio e il faceto, Roberto Mancini il 30 maggio scorso parlava così: «Quanti giocatori ci servono? Anche 8 o 9». Piero Ausilio però lo deve avere preso proprio in parola, se è vero che i nuovi arrivati incasa Inter sono già sei. E il...

Tra il serio e il faceto, Roberto Mancini il 30 maggio scorso parlava così: «Quanti giocatori ci servono? Anche 8 o 9». Piero Ausilio però lo deve avere preso proprio in parola, se è vero che i nuovi arrivati incasa Inter sono già sei. E il mercato, almeno ufficialmente (via il primo luglio), non è nemmeno cominciato. L’ultimo colpo in ordine cronologico risponde al nome di Martin Montoya: la trattativa con il Barcellona è in dirittura d’arrivo, la chiusura prevista per il weekend. Anche perché l’accordo con i blaugrana per il terzino spagnoloclasse ’91 ègià stato trovato sulla base di un prestito biennale da 1.5milioni più diritto (e non obbligo) di riscatto fissato nel 2017 a 8 milioni. C’è solo un dubbio, legato al fatto che il Barça sia in periodo elettorale e che bisognerà aspettare le elezioni (18 luglio) per l’ufficialità. Un altro affare a basso costo per proseguire nella rivoluzione manciniana. Le voci di dimissioni per un mercato non all’altezza ormai sono dimenticate, il tecnico, che intanto ieri ha annunciato la separazione dalla moglie Federica Morelli, potrà presto godersi una nuova Inter. Nel giro di 10 giorni Ausilio ha chiuso ben quattro trattative, da Miranda a Montoya passando per Kondogbia e Imbula (attese le firme, 1 milione per il prestito più 19 per il riscatto obbligatorio fra un anno) ai quali vanno aggiunti Murillo preso già lo scorso gennaio e Zukanovic. Sei colpi complessivi, almeno 5 probabili titolari: se voleva uno strappo con il passato, Mancini lo ha avuto. Soprattutto in difesa, vero punto debole delle ultime annate nerazzure e perquesto rivoluzionata con tre arrivi di alto livello. Senza considerare che pure l’età media si è notevolmente abbassata, se è vero che l'attuale 11 tipo (Montoya, Miranda, Murillo e Juan Jesus davanti ad Handanovic, Kovacic, Kondogbia e Imbula in mediana con Shaqiri, Icardi e Palacio in attacco) potrebbe essere sotto i 25 anni di media, più di due anni meno dei titolari della scorsa stagione.

La velocità di Ausilio è stata importante anche perché Mancini aveva pure un’altra richiesta, quella di avere già per il ritiro di Brunico (allungato nel frattempo diun giorno, dal 5 al 16 luglio con in mezzo le amichevoli contro Strasserkick e Carpi) la rosa al completo. Detto e (quasi) fatto, nonostante il rischio di essere in pesante soprannumero l’allenatore anche qui è stato accontetato. Ora non resta che la ciliegina in attacco (risalgono le quotazioni di Pedro oltre a Salah e Perisic) esoprattutto non resta che far quadrare i conti. Il problema? In pochi pare vogliano lasciare davvero Milano. Le trattative sono già in piedi,ma i «no» si susseguono, ultimi Santon al Watford, Andreolli alla Sampdoria e Juan Jesus al Cska Mosca. Vero che Ausilio ha già incassato dalle comproprietà edai riscatti obbligatori intorno ai 20 milioni,ma non basta. Serve far cassa, non solo per coprire gli investimenti ma anche per le plusvalenze da inserire in bilancio. Dopo Mancini, ora ci sarebbe da far contento pure Thohir.