La Champions League a Milano manca ormai da troppo tempo. Era l'obiettivo iniziale di Inter e Milan ma, mentre i primi sono ancora in corsa, nonostante il periodo nero da dicembre a questa parte, per i rossoneri la rimonta appare molto difficile. Libero, nella sua edizione odierna, analizza il momento delle milanesi, che ormai va avanti da diversi anni: "Spal-Milan, e domani Inter-Bologna a San Siro. Ai tempi belli della schedina Totocalcio (che esiste ancora, anche se non se la fila più nessuno) la penna sarebbe andata via dritta senza indugiare, due secco da una parte, uno dall’altra e alé, i dubbi da spostare su altre caselle. E invece guarda che scherzi fa il tempo, che declino, il Totocalcio, il Milan, l’Inter. Le milanesi care al GranGiùan Brera che devono prendere con le molle le due emiliane, e il punto è che con 15 giornate di campionato ancora da giocare siamo già al vincere o morire per tirare avanti la carretta di una necessità chiamata Champions League, un obiettivo sventolato ad agosto e diroccato a febbraio. I rossoneri, i cui disastri cominciarono giusto un girone fa, dopo il 2-0 dell’andata agli spallini, sono ancora tenuti in vita da una miniserie positiva che dura da 5 partite: ciò non toglie che le lunghezze dal fatidico quarto posto che vale l’Europa di Serie A sono ancora in doppia cifra, 10, e che in mezzo ci sono altre tre squadre, ivi comprese la Samp e la magnifica Atalanta gasperiniana. Dieci punti sopra, appunto, c’è proprio l’Inter, seduta nell’ultimo vagone buono. Le porte, però, sono state aperte dall’inconcepibile quaresima di vittorie, il blackout dei tre punti che non si è interrotto manco con il Crotone: dovesse arrivare l’ennesima stecca contro i rossoblù del vecchio rivale Donadoni, il sorpasso della Roma (che domani si sdraia sul materasso Benevento) e il conseguente scivolamento fuori dal quartetto che conta sarebbe cosa fatta.
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Libero – Inter e Milan, ancora rischio esclusione dalla Champions? Senza quarto posto…
Il quotidiano analizza il momento negativo delle due milanesi, che ormai va avanti da diversi anni
Milano, insomma - continua il quotidiano -, all’intertempo importante della 24esima si ritroverebbe ancora una volta lì dove si trova da quattro anni, ovvero esclusa dalla competizione vinta per 10 volte dalle sue armate rossonerazzurre, trasformatesi in piccoli, malmessi, insipidi plotoncini da Europa League. Dal marzo 2014 (Milan spedito fuori dall’Atletico), la musichetta della Champions è suonata a Milano solo nel 2016, ma per altri: era la finale tra Real e Atletico, un derby, pensa che carogna riesce a essere il destino. Un derby che in versione meneghina non è più possibile addirittura dal 2011/12, ultima stagione che ha visto le due impolverate rivali ai nastri di partenza: e il pensiero va a quel caldo 2003, la doppia semifinale che premiò il Diavolo (poi eversore della Juve a Manchester), Milano ancora capitale, San Siro eterna Scala del calcio. Pochi anni, invece, sono bastati a trasformarlo in sottoScala, più per la latitanza delle sue abitanti che per il degrado della struttura. A inizio settimana, si è letto e scritto dell’incontro tra Comune e club sul futuro dell’impianto, meeting che ha prodotto in sostanza una supercazzola a tre su intenzioni, studi, confronti che continueranno in attesa che i cinesi interisti e milanisti (più questi ultimi) capiscano e decidano cosa vogliono fare dello stadio, del futuro, della vita. Da una parte i soldi ci sono, ma rimangono in cassa in nome di cosa, esattamente, non è dato capire; dall’altra sono già finiti, buttati tutti in un “all in” pokeristico su calciatori che non stanno ricambiando col risultato che più di qualsiasi altro avrebbe dato ossigeno economico e non solo".
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