«Ti vogliono convincere che qui va così». Ma Luciano Spalletti non ci sta. Lo ha denunciato dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia e lo ha ribadito ieri ai giocatori dell’ Inter alla ripresa in vista della Lazio. Non si può mollare perché domani a San Siro, davanti a oltre 55 mila spettatori, arriva quella che - al netto dei facili entusiasmi e dei rapidi disfattismi - è l’avversaria principale per il quarto posto.
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Libero – Inter, le spese pazze del passato pesano come un macigno. Joao Mario e Gabigol…
Spalletti deve fare i conti con l'eredità lasciata da Kia per il mercato dell' Inter
Il ricordo dei tantiderby romani accende l’allenatore toscano,mentre la squadra sembra spegnersi vittima dei suoi fantasmi. Proprio come l’anno scorso, quando la risalita di Pioli sfumò
tra il 7-1 all’Atalanta e il 2-2 con il Torino. Volava di questi tempi anche l’ Inter di Mancini: dopo lo 0-4 di Udine del 12 dicembre 2015, però, arrivò fino a febbraio. Si fa fatica a non cogliere il parallelismo tra questi precedenti e il presente: il 5-0 al Chievo è stato l’apice di una crescita che sembrava concretizzarsi con lo 0-0 dello Stadium. Da Torino a oggi, però, è arrivato un solo gol segnato negli ultimi 510’(cinque partite e un’ora di supplementari) tra la figuraccia col Pordenone e gli ultimi tre ko di fila.
Appena è subentrato un secondo impegno, insomma, i nerazzurri si sono spenti anche per l’inadeguatezza delle seconde linee - troppo lenta la crescita di Karamoh e Dalbert, Brozovic di nuovo indolente -, ma quella della fatica è una giustificazione solo parziale. Se è vero che l’ Inter è la squadra che ha impiegato meno giocatori (19)nei grandi campionati insieme allo Schalke 04, Perisic è stato l’uomo che ha avuto più occasioni per battere Antonio Donnarumma e il secondo per km percorsi mercoledì sera.
La verità è che il croato dal 19 settembre scorso ha segnato solo in due occasioni, entrambe con le veronesi. Candreva - che ha fatto segnare le maggiori velocità di punta nel derby - continua
a crossare, ma nessuno trova più il tocco giusto. E, come spesso accade quando la squadra rallenta, il primo a sparire è Icardi. A proposito di passato, secondo il quotidiano Libero è quello pesa anche sui piani di mercato.
Spalletti deve fare ancora i conti con l’eredità di Kia Joorabchian: gli 83 milioni spesi per l’imperdonabile Joao Mario e per Gabigol - “fuggito” dal Benfica e vicino al Santos - pesano sul futuro. Non ci sarà spazio per le tentazioni (Pastore) né per i soliti prestiti con obbligo di riscatto, come hanno ribadito dall’ Uefa. Un’idea low cost potrebbe essere Deulofeu, poco utilizzato al Barça, mentre si proverà ad anticipare l’arrivo del giovane Bastoni dall’ Atalanta. Intanto, si apre la questione Cancelo che il Valencia rivorrebbe indietro subito e non a giugno. All’ Inter va così, per ora. Spalletti permettendo.
(Fonte: Francesco Perugini, Libero 29/12/17)
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