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Libero: «Inter, nuovo logo spiegato da chi lo ha creato. Non è scelta Thohir che…”

Le novità si sa, hanno sempre bisogno di un periodo fisiologico di digestione da parte dei tifosi. I succhi gastrici degli appassionati devono metabolizzare ciò che per loro è parte della storia della società del cuore. Come fa notare Libero...

Lorenzo Roca

Le novità si sa, hanno sempre bisogno di un periodo fisiologico di digestione da parte dei tifosi. I succhi gastrici degli appassionati devono metabolizzare ciò che per loro è parte della storia della società del cuore. Come fa notare Libero oggi: «La «guerra dei loghi» comincia di solito con entusiasti comunicati dei club e tracima nei social network, dove i tifosi fanno sapere più o meno (soprattutto meno) gentilmente di non gradire. Dove si nasconda la linea che separa il successo dal sacrilegio è complicato dirlo, il tempo e il responso del mercato si rivelano sempre i migliori giudici, tuttavia l’idea di essere finiti nelle mani dei «geni creativi» spaventa sempre gli aficionados. 

Ne fa le spese anche la nuova campagna mediatica dell’Inter: doveva rappresentare un punto d’inizio, per il momento dà il via a tanti «perché?». Presentando il nuovo simbolo (progetto firmato Leftloft, studio di design che dal 2010 si occupa dell’immagine della squadra), il club spiega che è stato ridisegnato mantenendo evidenti i legami con la sua origine del 1908. Un crest modernizzato che comparirà su oltre 1000 prodotti e per le comunicazioni ufficiali, linee semplificate, il numero dei cerchi ridotto.

Molto glamour, peccato, reclamano i tifosi, per la sparizione della stella; il club però avvisa che resterà sulla maglia, a segnalare gli scudetti vinti (18). Peraltro, la stella era già uscita lo scorso anno dal “cerchio” e lo studio del nuovo simbolo era già stato avviato nel 2013, all’insegna di un’idea di maggior pulizia.

Nessun ribaltone firmato Thohir, dunque, che ha ereditato e condiviso la nuova impostazione. Insomma, se senza allontanarsi troppo dal classico, il logo Inter fa parlare, la sensazione è che ci vorrà più tempo per digerire le nuove divise (eppure è stata venduta benissimo)».