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MILAN, ITALY - FEBRUARY 18: General view inside the stadium prior to the Serie A match between FC Internazionale and Udinese Calcio at Stadio Giuseppe Meazza on February 18, 2023 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
La questione relativa al nuovo stadio continua a tenere banco in casa Inter e Milan. Sono giorni roventi e le due proprietà lavorano per accelerare e trovare la quadra sul nuovo impianto.
L'ipotesi di restare al 'Meazza' è sempre più remota, come ha spiegato lo stesso sindaco di Milano Beppe Sala.
Sulle colonne di Libero, Riccardo Truppo, capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Milano, definisce "fuori controllo" la situazione:
"Il sindaco, Beppe Sala, deve venire in Aula a riferire immediatamente. Si rischia che i club scappino. Sala ha già saltato due appuntamenti istituzionali a dimostrazione del totale caos in corso: è ostaggio di una maggioranza di centrosinistra guidata adesso da Schlein che punta in altre direzioni rispetto alle sue".
Al momento l'ipotesi più accreditata è quella di vedere i due club in due impianti diversi. Il Milan all’ippodromo del galoppo La Maura e l’Inter addirittura fuori Milano.
Su La Maura si va verso un nulla di fatto. I Verdi sono pronti a una mozione per dire "no", come spiega Carlo Monguzzi al quotidiano:
"Siamo oltre la follia, la cosa peggiore è, oltre ai tre stadi che farebbero ridere chiunque, pensare di costruirne uno a La Maura, che è totalmente verde".
Libero pone l'accento su due aspetti da considerare:
"Il primo è che costruire uno stadio da zero non è un affare da poco (costa miliardi anche a squadre blasonate che giocano in mezzo mondo), il secondo è che Sesto è una città satellite della Madonnina, ma non è la Madonnina. Arriverà la metro, ci sono i servizi, è ben collegata: tutto vero e tutto importante. Però un conto è giocare in centro a Milano e un altro è giocare fuori".
La carta San Siro resta in corsa: "Da ristrutturare, certo. Da sistemare, da ingrandire, magari solo per l’Inter".
"La strada maestra resta quella indicata dal Consiglio a dicembre con entrambe le squadre che investono su una grande rigenerazione dell’attuale stadio e la costruzione di uno nuovo nell’area di San Siro", suggerisce il capogruppo dei dem in Consiglio comunale, Filippo Barberis.
"Se i club lasciano, Sala sarà associato a quel che doveva essere e non è stato - dice il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Marino, Alessandro De Chirico - L'alternativa? Rimanere con una cattedrale nel deserto".
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