"L’Inter è bipolare, e questo è chiaro da un pezzo. Ma perché lo è? Per rispondere basta guardare la rosa: piena zeppa di giocatori al tramonto (l’età media di 29 anni è la più elevata in serie A e in Champions tra le partecipanti che hanno superato i gironi) più propensi a proteggere il loro passato che a costruire il futuro del club. Così, alla prima difficoltà, la squadra diventa un insieme di singoli". Apre così l'articolo di Libero in merito al KO dell'Inter contro lo Spezia. L'atteggiamento e la voglia non sono mancati ma il delta tra il rendimento interno ed esterno è decisamente troppo ampio per una squadra come l'Inter.
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Libero – Inter spocchiosa fuori, Inzaghi soffre i senatori. E la società cambia registro
"Problema" senatori
—"Ne è prova (una delle tante) l’Inter crollata a La Spezia: aveva sei ultratrentenni su undici in campo di cui cinque over-33. Nei “su di età” si cerca responsabilità ma si trova strafottenza. A questo atteggiamento va aggiunta l’incapacità di Inzaghi di imporsi, a costo di rompere qualche rapporto. Per quale altro motivo d’un tratto giocano Handanovic e D’Ambrosio, calciatori in scadenza e finora ignorati? Perché si insiste su Acerbi, 35enne in prestito? Ma la lista delle mozioni è troppo lunga per queste poche righe. Riassumiamo così: l’obiettivo del mister sembra fare meno danni possibili quando invece è il momento di mettere in discussione parecchie cose", aggiunge Libero.
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La società cambia registro
—L'Inter, lontano dal Meazza, ha un rendimento nettamente insufficiente con soli 17 punti conquistati in 13 trasferte, dietro anche a Udinese e con la metà dei punti del Napoli (34). La società pretende di più e ha deciso di cambiare registro:
"Visto che Inzaghi non mette mai in discussione il gruppo, la dirigenza da ieri ha cambiato atteggiamento, passando da “supporto” a “giudice”. Da qui a fine annata, l’obiettivo sarà stabilire se questo mister e questi calciatori meritino di far parte dell’Inter del futuro. Andando avanti così, la sentenza sarà “no” per il primo e “rivoluzione” per i secondi", chiosa Libero.
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