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Dal quotidiano Liberola lunga analisi sulla difficile situazione di De Boer e della sua Inter: "Lo sguardo assente di Frank De Boer, sotto la pioggia di Bergamo, è il riflesso autentico dell’ Inter. Di questa Inter, una squadra incoerente, sconfitta dall’Atalanta che della coerenza ne fa un valore, un inno. L’idea del tecnico olandese era quella di giocarla all’italiana contro un’avversaria che più italiana non si può nel gioco, nell’attenzione tattica, nel trascinare la contesa verso gli inferi del calcio,dove i giocatori si sfidano in duelli agonistici ancor prima che tecnici. È lì che l’Inter perde - 2-1 con la firma di Eder in mezzo alle reti di Masiello e Pinilla su rigore -, accettando lo scontro su un terreno sconosciuto, preferendo d’un tratto la sciabola al fioretto.
E alla solita Atalanta di Gasperini, attenta e aggressiva, è bastato attendere la rivale al varco. Ammesso che fosse cominciata, la partita dei nerazzurri di Milano è finita lì, imprigionata nell’idea sbagliata del suo allenatore. De Boer, voltando le spalle al suo stesso progetto - di un calcio collettivo, offensivo, avvolgente - è sconfitto due volte: in campo e di fronte ai suoi giocatori. I quali, davanti a un’idea di gioco corteggiata e all’improvviso abbandonata, sembrano attori senza spartito.
Deve aver pensato, De Boer, che per conquistare punti è più facile, più immediato adeguarsi al calcio altrui affidandosi agli attimi fugaci degli Icardi, dei Perisic, degli Eder. Ma è anche più rischioso,
considerando l’assenza dai titolari di Banega, Ansaldi e Candreva, i gioielli del mercato. E se quest’ultimo, forse il più in forma, ha quantomeno lasciato posto a un Eder propositivo, i primi due hanno osservato idisastri di Brozovic e Nagatomo prima, di Kondogbia poi. Gli uomini del passato
spazzano via l’unica certezza dell’Inter, ovvero la gerarchia cristallina tra titolari e riserve, tramigliorie peggiori.
Il goldi Eder al 5’ della ripresa che permette all’ Inter di arrampicarsi sul risultato - gran destro su punizione dai 30 metri che batte Berisha per l’1-1 -è solo un’appendice casuale alla trama, da subito piegata verso i padroni di casa da Masiello, abile dopo 10’ ad appoggiare in rete di testa una spizzatadi Kurtic. Il vantaggio minimo con cui si chiude il primo tempo è un privilegio non giustificato per l’Inter.
Così lo sciagurato Santon, all’88’, scrive il corretto epilogo alla gara, atterrando Kessie in area: Pinilla dal dischetto batte Handanovic, che sfiora soltanto, e lustra l’ Atalanta della meritata vittoria, la terza nelle ultime quattro partite (in mezzo il pareggio con la Fiorentina). A due mesi dall’inizio del campionato,gli indizi iniziano a diventare prove. E le prove inchiodano De Boer. L’Inter ha conquistato un solo punto negli ultimi quattro match di campionato, è alla terza sconfitta consecutiva, la quarta nelle ultime cinque uscite tra campionato ed Europa League.
In totale, De Boer ha perso il 50% di gare dall’inizio della stagione (6 su 12) con almeno un gol subito in 10 occasioni, e escludendo Gasperini ha la peggiore media punti del post-Mourinho (1,16 a
partita). Gli alibi, ormai, faticano a respingere l’accusa. L’imminenza del turno infrasettimanale dovrebbe garantire l’ultima spiaggia al tecnico: sarà mercoledì il giorno del giudizio (anche se De Boer ha ammesso di «non sapere se ci sarà»), quando a San Siro arriveranno il Torino e tutto il management nerazzurro, da Steven Zhang a Thohir. In caso di sconfitta saranno vagliati cinque nomi: Leonardo, Pioli, Mandorlini, Bielsa e Guidolin. Ma il dubbio rimane che di nuovo, comunque vada, potrebbe essere troppo tardi".
(Fonte: Claudio Savelli, Libero 24/10/16)
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