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Libero – La normativa Figc prevede 25 giocatori in rosa. Inter e Milan ok anche se…

Sono lontani i bei tempi in cui le squadre italiane potevano permettersi rose da 30 giocatori e esuberi in gran quantità. Da quest’anno non più, perché l’epocale riforma delle rose in serie A è alle porte, e molti club, se non tutti,...

Francesco Parrone

Sono lontani i bei tempi in cui le squadre italiane potevano permettersi rose da 30 giocatori e esuberi in gran quantità. Da quest’anno non più, perché l’epocale riforma delle rose in serie A è alle porte, e molti club, se non tutti, dovranno correre ai ripari per rientrare nei parametri voluti da Tavecchio a novembre. Per chi non lo ricordasse, la riforma ricalca i criteri voluti dall’Uefa per le famose «liste»: massimo 25 giocatoridi cui almeno 4 formati nel vivaio della società (almeno tre anni nel club fino al compimento dei 21 anni) e almeno 4 formati in un qualsiasi vivaio nazionale, senza alcun limite per quanto riguarda gli under 21. Quindi «soli» 17 posti liberi per gli altri giocatori. Tanti, ma non tantissimi. Una scelta radicale (seppur per la prima stagione si potranno iscrivere, invece di 4+4, 8 giocatori formati in Italia) che cambia le prospettive, non solo per le società (che possono risparmiare in stipendi) ma anche per i giocatori, che, se fuori lista, rischiano di passare una stagione intera in tribuna. Una novità importante sulla quale i club dovranno lavorare nei prossimi mesi, se è vero che attualmente nessuna società sarebbe perfettamente in regola con il 4+4. 

Il mercato appena cominciato incide, ma i tempi non sono così ampi. La maggior parte dei club deve «tagliare», qualcun altro invece deve aggiungere, soprattutto per quanto riguarda i giocatori formati in casa. Quelle che si avvicinano di più alla «perfezione» sono Bologna (a cui manca solo un calciatore del proprio vivaio) e Sassuolo (a cui ne mancano due). Tra le big, chi è più «in difficoltà» è il Napoli, che già l’anno scorso in Europa si era presentato con una lista da 22 perché senzagiocatori cresciuti nel vivaio. La situazione è leggermente migliorata con il ritorno da Empoli del portiere Sepe, ma per ora si aggiunge al solo Insigne formato in casa, senza considerare che i campani hanno ben 25 giocatori tra cui scegliereper i 17 posti a disposizione. Alla Roma invece manca un giocatore «italiano», visto che Totti, De Rossi e Florenzi contano tra quelli maturati nella Capitale. Dall’altra parte del Tevere invece l’obiettivo di Lotito e Tare sarà tagliare, avendo addirittura 32 giocatori in rosa, di cui 21 non inseribili nelle varie liste. Il record assoluto appartiene però all’ Udinese, che a oggi ha 36 calciatori a disposizione nonostante abbia ancora due spazi liberi per quelli formati in Friuli

Le due milanesi si trovano in una situazione simile, rosa ampia ma già a posto per quanto riguarda il 4+4, seppur con qualche limatura da fare, soprattutto perché entrambe hanno ancora intenzione di agire sul mercato in entrata. Condizione paragonabile anche a quella della Juventus, al momento in leggero soprannumero. Il problema vero, come detto, è trovare calciatori cresciuti nella propria società. Resta un paletto facilmente superabile (basta pescare nella squadraprimavera), ma la situazione è particolare: le 20 di A dovrebbero averne 80 complessivi, per ora invece ne hanno in squadra solamente 54, con Carpi, Chievo e Hellas a quota 0 e Palermo e Torino a quota 1. C’è tempo fino alla mezzanotte del 3 settembre per comunicare le rose definitive, poi si potranno fare solo due modifiche durante la stagione e dopo il mercato invernale. La sanzione nel caso in cui si faccia giocare qualcuno fuori dai 25? La sconfitta a tavolino.