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Libero – La prova del nove di Inter e Milan. Frecciata di Thohir alla Serie A…

Classifica da Champions e dubbi da ricostruzione. Inter e Milan si scoprono alla prova del nove contro Cagliari e Cesena. E proprio dai «9» provano a capire quali sono le reali potenzialità delle rose in piena evoluzione. Cambia molto,...

Francesco Parrone

Classifica da Champions e dubbi da ricostruzione. Inter e Milan si scoprono alla prova del nove contro Cagliari e Cesena. E proprio dai «9» provano a capire quali sono le reali potenzialità delle rose in piena evoluzione. Cambia molto, Mazzarri, contro il Cagliari, con Andreolli a far rifiatare Vidic, Nagatomo-Dodò sulle fasce ed Hernanes di nuovo titolare. Anzi, la prima vittima del turnover è proprio l’allenatore che lascia spazio nella conferenza stampa della vigilia a Ranocchia. «Nell’Inter non devono esserci intoccabili, l’anno è lungo e come tutti Hernanes ha avuto un periodo di flessione, ma mercoledì è entrato ed è stato decisivo», dice il capitano difendendo il brasiliano, «lo scudetto? La strada è lunghissima ma da giocatore dell’Inter è normale parlarne». Discorsi di un futuro ancora lontano, il presente invece si chiama Cagliari: i sardi sono ancora poco zemaniani, ma vogliono cominciare a segnare. Chi ha iniziato a farlo è Osvaldo: con Icardi ancora acciaccato, il tecnico scommette proprio sull’italo-argentino e non fa più retromarcia sul modulo a due punte. Ormai la strada è presa. L’ex di turno stavolta è in poltronissima, quel Tommaso Giulini ex membro del cda Inter. Il patron del Cagliari non ritroverà però l’amico Massimo Moratti, assente a San Siro per un impegno ma forse anche per la presenza di Thohir. Intanto il presidente indonesiano tira una stoccata al calcio italiano: «L’Italia è fortunata ad avere la Serie A, che resta uno dei quattro migliori campionati al mondo», ha detto il numero 1 nerazzurro da Roma, «ma Figc, Lega e club devono capire che il calcio italiano non è più il numero uno, bisogna fare qualcosa. Lo era negli anni Novanta, oggi no».

Parole che impongono la risalita immediata, come quelle di Silvio Berlusconi nel lungo venerdì (tre ore) a Milanello. Il patron del Milan ha indicato la virata per la trasferta di Cesena: 4-2-3-1 con Bonaventura, Menez e Honda dietro un centravanti di ruolo. Che sarà Fernando Torres, ovviamente, complimentato dal presidente per la prestazione e il gol di Empoli. Inzaghi sarà chiamato anche a cambiare ancora la coppia centrale per la quinta volta su cinque partite - rientra Alex, al suo fianco Zapata («se trovo la coppia perfetta la uso sempre», assicura il tecnico) - ma soprattutto a dare segnali sul lavoro difensivo (solo il Parma ha preso più gol del Diavolo): «In Italia siamo un po’cattivi, con questo Milan ci vuole pazienza», esclama Super Pippo, «il Milan non partiva così da sei-sette anni, non cominciamo a cercare colpe e colpevoli. Non possiamo gettare a mare tutto a ogni prestazione. Sappiamo di dover migliorare, sappiamo dove intervenire. Vi assicuro che ci divertiremo». Milano non aspetta altro.