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Libero – La sfida delle nobili decadute, tre anni fa Inter-Roma valeva tutto…

Francesco Parrone

C’era una volta una super- sfida che valeva scudetti, coppa Italia o Supercoppa,che era sempre sentita da entrambe le parte. Ora se va benevale una finale, mentre in serie A sembra una sfida tra nobili decadute. Stiamo parlando di...

C’era una volta una super- sfida che valeva scudetti, coppa Italia o Supercoppa,che era sempre sentita da entrambe le parte. Ora se va benevale una finale, mentre in serie A sembra una sfida tra nobili decadute. Stiamo parlando di Inter-Roma, che questa sera scendono in campo nel ritorno della semifinale di Coppa Italia (si parte dal 2-1 all’Olimpico della andata).

Sì, perché dopo Calciopoli, erano queste le due vere big in Italia. Per quattro stagioni si sono date battaglia, l’Inter quasi sempre ne è uscita vincitrice (4 scudetti, 2 Coppa Italia e 2 Supercoppa), ma la Roma si è sempre fatta valere, andando ad un passo dal tricolore e conquistando comunque tre trofei (2 Coppa Italia e 1 Supercoppa).

Ma entrambe dopo il 2010 si sono sgonfiate, come due soufflè (nonostante le tre coppe alzate dall’Inter). Scelte sbagliate, continui cambi di allenatori (cinque tecnici per entrambe), poca pazienza e tanti soldi buttati al vento. Così si possono riassumere in poche parole queste due stagioni e mezzo, che vedono Inter e Roma ancora affiancate: dal lottare per lo scudetto, sono passate a lottare per l’Europa League, senza riuscire nemmeno ad avvicinare la zona Champions. Eppure gli investimenti sul mercato sono stati ingenti: 150 milioni per i nerazzurri (che però ne hanno incassati ben 168), 141 per i giallorossi. Ma se i simboli e titolari indiscussi sono ancora Zanetti e Totti, rispettivamente 39 e 37 anni, significa che il ricambio generazionale non ha mai funzionato (anche se parliamo di quasi supereroi, vista la condizione fisica).

Poche colpe di questa situazione ce l’hanno gli allenatori, a partire da Andrea Stramaccioni, che deve fare i conti con una stagione terribile dal punto di vista degli infortuni. Ieri non si sono allenati nemmeno Juan Jesus e Alvarez, anche se potrebbero recuperare e partire dal 1’ contro la Roma

Nonostante le parole di Moratti, Strama resta ancora in bilico, anche se questa gara probabilmente non sarà decisiva:«In questo momento la fiducia è per tutti, non per l’allenatore. Fino al 30 giugno dobbiamo dare il massimo da me all’ultimo giardiniere, poi il presidente tirerà le somme. Non credo che per il mio futuro sia decisiva la partita di domani (oggi, ndr)».Da parte giallorossa, Andreazzoli punta tutto su Mattia Destro, grande ex: «Mattia lo abbiamo lasciato a riposo anche a Torino e lo abbiamo fatto lavorare di più. Quella con l’Inter sarà la sua gara. Perché è il suo rientro. Perché è un ex e perché la sfida è importante».

Il tecnico poi prova a restare distaccato dalla sfida, senza riuscirci: «Una finale non l’ho mai giocato e ci terrei a giocarne una. E poi mi piace vedere la gioia dei miei ragazzi, del nostro pubblico». Anche perché vincere aiuta a vincere, e alzare la Coppa Italiapotrebbe far tornare Inter Roma ai fasti degli anni scorsi.