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Il calciomercato invernale riapre. Ma, a onor del vero, sarebbe meglio chiedersi: «A cosa serve la sessione di gennaio?». Risposta dell'edizione odierna di Libero: «A niente. O meglio, a poco. Un giro d’affari pessimistico, con poche speranze di successo. Lo dimostrano gli ultimi quattro mercati invernali delle prime sei in classifica in questo momento: solo un acquisto su cinque si è rivelato quantomeno «utile». Risalendo ad un anno fa, tra questi annoveriamo gli arrivi di Sturaro alla Juve, Brozovic e Santon all’Inter, Gabbiadini al Napoli, Antonelli al Milan e Salah alla Fiorentina, di passaggio ma con un fantastico rendimento. E, volendo essere benevoli, nel 2013 eleviamo Pepito Rossi in Viola e Kovacic all’Inter, che se non altro ha fruttato 30 milioni in estate. Nel 2012 i buoni affari sono stati Pizarro a Firenze, Juan Jesus e Guarin, ancora nella rosa nerazzurra, così come Caceres e Padoin alla Juve. Per il resto, soltanto grandi flop d’annata, come Vargas al Napoli e Palombo all’Inter nel 2012, prima di Anelka in bianconero l’anno successivo, coadiuvato da Rocchi, Schelotto e Kuzmanovic alla corte nerazzurra di Stramaccioni, mentre il Napoli azzardava Armero, Rolando ed Henrique il Milan collezionava affari low-cost come Maxi Lopez, Zaccardo, Mesbah, Muntari, prima dei poco graditi arrivi di Essien, Paletta, Suso e Bocchetti. E l’anno scorso la Roma prestava Destro proprio ai rossoneri, rimpiazzandolo con gli sciagurati Doumbia, Ibarbo e Spolli, mentre l’Inter cercava gloria con Podolski e Shaqiri, entrambi congedati senza rancori».
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