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Le parole di Massimo Moratti, dopo la sconfitta interna dell’Inter contro l’Atalanta di domenica, gli sono costate un deferimento alla Disciplinare. Ha pagato per il duro attacco nei confronti della classe arbitrale dopo la partita persa dai nerazzurri control’Atalanta. Lui però l’ha presa con stile: «Ovvio e conseguente», ha commentato ieri la notizia del suo deferimento. Altra reazione rispetto a quella avuta, dopo la direzione di Gervasoni (soprattutto sul rigore concesso all’Atalanta) che aveva scatenato la dialettica del numero uno interista: «È inammissibile, perchè quando si concedono rigori del genere ti senti delegittimato e defraudato degli sforzi che hai compiuto fino a lì, ti senti poco considerato».
Quella che però creò più polemiche e lo scontato deferimento fu la dichiarazione finale di Moratti: «Ora basta. Sono ventuno partite, più di un girone intero, che non ci danno un rigore a favore. Questo fenomeno è statisticamente impossibile e perciò daquesto momento io non credo più alla buona fede degli arbitri. Non è possibile che in così tanti match non ci siano state occasioni per concederci un rigore». Concetto ribadito, a mente fredda, il giorno dopo la sconfitta.
Le motivazioni della procura federale son chiare: «per avere espresso, mediante le dichiarazioni pubblicate su organi di informazione, giudizi e rilievi lesivi della reputazione ed in particolare della buona fede e della imparzialità degli ufficiali digara e, conseguentemente, della regolarità del campionato a causa dell’operato degli arbitri, così ledendo la reputazione degli organismi operanti nell’ambito della Figc, nonchè il prestigio e la credibilità della medesima Istituzione Federale». A titolo di responsabilità diretta è stata deferita anche l’Inter.
Intanto a rendere più amara la giornata di Moratti, oltre alla sanzione disciplinare, anche il commento del di generale dell’Atalanta, Pierpaolo Marino che, mettendo il dito nella piaga, ha ribadito che l’arbitro Gervasoni non ha colpe sul rigore assegnato ai bergamaschi. «Non so se l’arbitro abbia sbagliato», ha spiegato ieri Marino, «ho visto tutte le foto e i video e mi sono convinto che non è così. Resto dell’idea che era fallo di mano».
La partita finì 4-3 per l’Atalanta che, sotto per 3-1, riuscì a recuperare grazie anche ad un calcio di rigore molto contestato dagli interisti. Penalty che ha dato poi il via all’incredibile rimonta bergamasca.
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