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Libero – Moratti e Agnelli, addio ai veleni. Tra i due mai così intesa…

Francesco Parrone

Prima nemici, ieri alleati, oggi rivali e domani chissà. I protagonisti di questo balletto non possono essere altro che Massimo Moratti e Andrea Agnelli, presidenti di Inter e Juve, che oggi si sfideranno sul campo in quello che potrebbe...

Prima nemici, ieri alleati, oggi rivali e domani chissà. I protagonisti di questo balletto non possono essere altro che Massimo Moratti e Andrea Agnelli, presidenti di Inter e Juve, che oggi si sfideranno sul campo in quello che potrebbe essere la loro ultima partita da avversari in prima linea. La storia di Moratti e della società nerazzurra, infatti, potrebbecambiare entro breve. La trattativa con Thohir è vicina alla conclusione, siamo entratinella fase finale che nel giro di qualche settimana dovrebbe portare alle firme e alla ratifica dell’accordo.

Con molta probabilità quindi (visto che l’inserimento del gruppo di cinesi di cui si è vociferato ieri non è stato confermato)quello di oggi sarà il 44° e ultimo «Derby d’Italia» per il patron nerazzurro, che contro la Juve non ha mai avuto vita facile. Il bilancio delle 43 partite già disputate dal febbraio 1995, quando Moratti acquistò l’Inter, parla infatti di un netto dominio bianconero: 17 le vittorie della squadra torinese, contro le 11 nerazzurre e i 15 pareggi. Nonostante una situazionenegativa, sono tanti i successi che il presidente difficilmente dimenticherà: dal netto 3-0 a Torino nel 1996/97 fino al 3-1 dello Juventus Stadium nella scorsa stagione, passando per la Supercoppa del 2005 vinta sempre in trasferta per 1-0 e per la vittoria 2-0 a San Siro nell’anno del triplete. Certo non sono mancate le partite pessime, su tutte quella del rigore negato a Ronaldo al Delle Alpi nell’aprile 1998, che si concluse sull’1-0 per la Juve con il contorno delle polemiche che si trascina fino ad oggi.

Il rapporto con i bianconeri non era certo dei migliori e la stagione 1997/1998 non fece che peggiorare le cose. Scontri chesfociarono poi in Calciopoli, con l’Inter che inqualche modo uscì pulita al contrario della società torinese.La successiva risalita in A e l’arrivo al vertice della Juve di Andrea Agnelli non ha fatto altro che aumentare il conflitto e la rivalità,soprattutto a partire dalle richieste di revoca e restituzione degli scudetti. I battibecchi non sono mancati, dal botta e risposta sulla multietnicità dell’Inter («meglio essere multietnici che comprare le partite», le parole di Moratti) fino al «Giovin signore», la formula con cui il presidente nerazzurro definì Agnelli dopo l’ennesima polemica.

Nonostante questo, però, i due si sono ritrovati spalla a spalla nella lotta per i diritti tv, firmando insieme a Fiorentina,Roma, Sampdoria, Sassuolo Verona una lettera per chiedere approfondimenti e riflessioni prima di prendere qualsiasi decisione sul nuovo ciclo di vendita. Una lotta intestina alla Serie A, con queste «sette sorelle» che spingono per una rivoluzione per il triennio 2015/2018, con l’obiettivo di migliorare la vendita dei diritti televisivi su scala nazionale e internazionale, allontanando gli odierni advisors Infront e MpSilva perché, a detta loro, nuovi advisor sarebbero ingrado di vendere il prodotto «Serie A» in maniera più adeguata e redditizia. Insomma, un argomento non di poco conto (inballo ci sono oltre 1000 milioni di euro da spartirsi) in cui Inter Juve lottano insieme. Come insieme Moratti Agnelli sono gli ultimi «discendenti» delle grandi famiglie ai vertici del nostro calcio. Da una parte sono arrivati, nei 31 anni dipresidenza tra Angelo e Massimo, 23 trofei su 39 complessivamente conquistati dalla società nerazzurra; dall’altra, gli Agnelli sono al timone del club bianconero da 90 anni, e hanno preso in mano la squadra quando il palmarès contava solamente uno scudetto. Oggi potrebbe essere l’ultima sfida in campo tra le due più importanti famiglie del calcio italiano: forse è meglio non pensarci.