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Libero – Moratti riflette. Salva Strama, in bilico la dirigenza…

La stagione dell’Inter in questo momento è quanto di più vicino possa esistere alla famosa “Legge di Murphy”: «Se qualcosa può andar male, lo farà». Ecco, perché alla squadra nerazzurra gira tutto male, soprattutto per...

Francesco Parrone

La stagione dell’Inter in questo momento è quanto di più vicino possa esistere alla famosa “Legge di Murphy”: «Se qualcosa può andar male, lo farà». Ecco, perché alla squadra nerazzurra gira tutto male, soprattutto per quanto riguarda gli infortuni. È di ieri infatti l’ultima notizia di un giocatore ko per problemi muscolari, dopo Cambiasso tocca a Fredy Guarin, che dovrà fermarsi per circa 20 giorni per una lesione di primo grado al soleo della gamba destra.

L’Inter fa così 13, che non è quello della schedina, ma il numero di infortunati: stagione finita per Milito, Obi, NagatomoGargano e Mbaye, out anche Cassano, MudingayiCastellazzi, Chivu, Stankovic, PalacioCambiasso, e - appunto - Guarin. Una lista quasi infinita, che sta portando il presidente Massimo Moratti a fare qualche riflessione.

Non sull’allenatore, però: Andrea Stramaccioni è saldo sulla panchina. «Contro la Roma non poteva fare di più. Non ho dubbi su di lui, in questo momento qui posso ripetere quello che ho detto l’altro giorno - le parole di Moratti ieri -. Non posso fare un’analisi di una persona che ha a disposizione un terzo della squadra che doveva avere». La rivoluzione ci sarà quindi, ma non sulla panchina. In bilico sono i dirigenti, e non solo: visti i recenti infortuni, probabili molti cambi nell’area medica. Un po’ quello che è successo la scorsa estate al Milan, che infatti quest’anno ha subito pochi problemi muscolari. «Gli infortuni? Forse qualcosa nella preparazione va cambiata», ha confermato anche Moratti ieri. 

Anche perché presentarsi nei momenti decisivi di una stagione con una squadra intera non può che portare alle difficoltà viste anche contro la Roma. La rivoluzione più importante probabilmente sarà quella riguardante di dirigenti. Con un nome su tutti: Leonardo. Moratti ha smentito («Credo che sia felice lì dove si trova», ha detto il presidente), le voci però danno il brasiliano sempre più vicino al ritorno a Milano, non più da allenatore ma da direttore sportivo.

In bilico sempre le posizioni di Marco Branca e Piero Ausilio, che potrebbero lasciare oppure vedere ridotto il proprio impegno nella società, mentre nonostante la forte contestazione della Curva Nord durante la gara con la Roma, non rischia nulla Marco Fassone, come confermato da Moratti: «Gli ho parlato ma anche di altri argomenti e non mi è parso particolarmente impressionato dopo lo striscione».

Con allenatore e direttore sportivo, a quel punto si inizierà a parlare di calcio mercato, perché anche lì servirà una pesante rifondazione.