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Libero – Olsen, il danese che ha stregato Mazzarri. Sul mercato…

Francesco Parrone

Essere protagonisti in un Inter–Juve non è mai semplice, figurarsi se hai 19 anni e non hai ancora esordito in serie A. Stiamo parlando di Patrick Olsen, danese classe ’94, nuovo talento in rampa di lancio in casa nerazzurra. Arrivato...

Essere protagonisti in un Inter-Juve non è mai semplice, figurarsi se hai 19 anni e non hai ancora esordito in serie A. Stiamo parlando di Patrick Olsen, danese classe ’94, nuovo talento in rampa di lancio in casa nerazzurra. Arrivato la scorsa stagione dal Brondby per una cifra quasi ridicola (si parla di circa 22mila euro, ai cui dovrebbero essere aggiuntialtri 500mila al momento della prima gara in A), in questa inizio di stagione si sta ritagliando un ruolo importante come vice-Cambiasso. Corsa, grinta, piedi educatissimi e ottima visione di gioco, anche nell’amichevole vinta ai rigori contro i bianconeri (1-1 dopo i 90’con i gol di Alvarez e Vidal, decisivo l’errore di Isla dal dischetto) non ha per nulla sfigurato, anzi.

Unico lampo di gioventù in una partita dall’età media decisamente alta, ha dimostrato di essere già pronto per la massima serie. Il rinforzo per il centrocampo l’Inter potrebbe averlo in casa, ma forse è meglio nonaccelerare. Può sicuramentereggere la pressione di San Siro (il dito alla bocca per zittire i tifosi bianconeri dopo il rigore realizzato dimostra la sua grande personalità), ma lanciarlo subito forse è un rischio eccessivo che Mazzarri non vuole correre. Serve ben altro per questa rosa, e si è visto anche nella sfida con i bianconeri di Conte. Pur essendoci stato un deciso passo in avanti, Mazzarri ha a disposizione una squadra ancora incompleta.

A centrocampo si continua a ballare troppo, gli esterni non funzionano e queste difficoltà si ripercuotono anche sulla difesa. Il tecnico livornese per ora vede solo gli aspetti positivi, ma sa che c’è ancora molto da lavorare: «Dico la verità – ha ammesso - è stato un bel salto in avanti. Contro la Juve ho visto la squadra che voglio io, ho iniziato a vederla. Mi è piaciuto tutto: la fase difensiva, ma anche il possesso palla e le ripartenze. La squadra inizia ad acquisire la mia organizzazione di gioco, forse anche in anticipo rispetto ai tempi previsti».

Per mettere Mazzarri nelle migliori condizioni per lavorare però serve ancora un aiuto dal mercato. Branca e Ausilio stanno provando ad accontentarlo, dovrebbero arrivare un centrocampista centrale (probabilmente Taider) ed un esterno (Wallace). Intanto il tecnico sipuògodere un Alvarez tirato a lucido nel nuovo ruolo damezzala, un Campagnaro che è già il padrone della difesa, un Guarin più che positivo e l’insostituibile Palacio. Ma Mazzarri può guardare con fiducia anche al futuro: avere a disposizione tre talenti under 20 come KovacicOlsen e il ghanese Duncan (che, se non arrivassero colpi importanti potrebbe anche rimanere a Milano) non può che far sorridere.