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Libero – Povero diavolo, i cinesi del Milan sono in bolletta

Daniele Vitiello

La cordata cinese cerca nuovi finanziatori per arrivare alla cifra pattuita. Slitta per ora il closing

Anche il Milan non se la passa per nulla bene. Oltre alle delusioni arrivate dal campo i rossoneri devono confrontarsi con una situazione societaria ingarbugliata che preoccupa non poco i tifosi: "Il problema non è se arriveranno, ma da dove. I «soldi cinesi» - scrive l'edizione odierna di Libero - sono l’ospite più atteso nel salone delle cerimonie milanista.Dopo i 100 milioni versati alla firma del preliminare, soldi «sicuri» anche nel caso di fallimento dell’operazione, i passaggi per la chiusura dell’affare sono ancora nebulosi. Il dubbio principale è sulla precisa identità dei partecipanti alla cordata che si è impegnata a versare i restanti 400 milioni. Ad oggi l’unico volto che i tifosi hanno potuto associare al futuro del Milan è quello di Yonghong Li. L’agenzia internazionale Bloomberg ha rivelato che,nonostante l’operazione non sia a rischio, si starebbero cercando nuovi investitori per raggiungere le cifre pattuite nel preliminare, soldi inizialmente attesi entro i primi di novembre, ma il termine potrebbe slittare a causa del lungo iter di autorizzazioni necessarie da parte delle banche cinesi.

Ma niente panico: lo slittamento della firma, che arriverà entro fine 2016, era già scritto all’interno di una clausola, dato che il closing può essere firmato dal 90˚ al 120˚ giorno dopo il preliminare, ed era già previsto da Fininvest nel primo comunicato dopo il preliminare. Secondo Bloomberg, quindi, ad oggi il primo obiettivo della cordata cinese sarebbe quello di cercare nuovi investitori, proponendo un prospetto nel quale si assicura che il Milan potrebbe arrivare a 500 milioni di euro di ricavi annui e a un valore del club di 2.9 miliardi. Altre voci parlano di una cordata già definita, composta da 9 investitori con un chiaro impegno finanziario. In dubbio rimane la loro identità e la provenienza dei capitali.