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Libero: “Ranocchia da capitano a zavorra. L’Inter vende: oltre a lui out anche altri 3”

Anche i quotidiano Libero, fa il punto sui tanti calciatori che potrebbero essere in uscita dalle loro rispettive squadre. All’Inter i maggiori candidati sono Vidic, Ranocchia, Nagatomo e Montoya: “Sotto Natale, si sa, il pensiero va...

Francesco Parrone

Anche i quotidiano Libero, fa il punto sui tanti calciatori che potrebbero essere in uscita dalle loro rispettive squadre. All'Inter i maggiori candidati sono Vidic, Ranocchia, Nagatomo e Montoya"Sotto Natale, si sa, il pensiero va sempre alle zavorre. Zavorre che ci portiamo dietro (ma anche davanti, sulla panza) dai pranzi e cene con famiglia e amici,ma zavorre che si portano dietro anche le squadre di Serie A. Per loro non è questione di avere mangiato troppo, quanto piuttosto di giocatori in eccedenza: per dirla in altra maniera, giocatori che non si vede l’ora di sbolognare da qualche parte a gennaio. Le rose da 25, d’altronde, hanno imposto delle scelte. Qualcuno ci è passato già in estate, basta chiedere ai vari Ashley Cole o Vidic, rimasti fuori rosa per motivi tecnici o di infortuni. Ma la lista da 25 è forse fin troppo lunga, tanto che qualcuno è restato comunque a guardare i compagni dal fondo della panchina, entrando solo in casi di estrema necessità e, talvolta, combinandone pure qualcuna. Il caso forse più eclatante è quello di Andrea Ranocchia, passato da capitano a panchinaro nel giro di tremesi, giusto il tempo per Mancini di ritrovarsi tra le mani Miranda e Murillo.

Lo score del difensore parla di 10 presenze, ma con 208’ complessivi: meno di 21’ a gara, con un massimo di 90’ (unica volta in stagione) nella sfida di fine ottobre contro il Bologna. E proprio il Bologna sembra nel destino dell’ormai ex capitano, anche se lui non pare particolarmente attirato dall’idea. E in casa Inter Ranocchia non è l’unico in una situazione simile, perché pure Nagatomo e Montoya potrebbero preparare le valigie, forse più per l’eccessivo intasamento delle fasce nerazzurre che per un vero e proprio fallimento".