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Libero – Si allontanano i ribaltoni sulle panchine delle big. Tutti al loro posto…

Francesco Parrone

Magari non è nel suo repertorio, ma Silvio Berlusconi potrebbe presto esibirsi in una versione tutta rossonera di “Ricominciamo”. A fargli da spalla potrebbe non esserci Adriano Pappalardo, bensì alcuni insospettabili colleghi. Perché dopo...

Magari non è nel suo repertorio, ma Silvio Berlusconi potrebbe presto esibirsi in una versione tutta rossonera di “Ricominciamo”. A fargli da spalla potrebbe non esserci Adriano Pappalardo, bensì alcuni insospettabili colleghi. Perché dopo le settimane delle minacce e delle voci, la Serie A del futuro sembra fin troppo simile a quella di oggi. Il colpo di scena lo offre il Cav a Radio24: «Seedorf? Non è stato un errore»,assicura, «pensavamo che avesse tutti i requisiti per essere un buon allenatore. Non è escluso che possa continuare, sempre se troveremo un accordo sul tipo di rapporto tra lui e la società». Dopo aver vagliato tutte le ipotesi - da Inzaghi e Montella («resta al 100%», assicura la Fiorentina) fino a Spalletti e al complicatissimo Ancelotti - il patron potrebbe non voler rinunciare al suo pupillo. Servirà l’ok di Galliani, ma Clarence ha dimostrato di saper lavorare «nei ranghi» come chiede l’ad. Liberarsi dell’ex numero 10 rossonero è difficile e dispendioso (circa 10 milioni di euro), meglio investire sulla rosa - anche a costo di sacrificare Balotelli - in attesa dinuovi soci e nuove risorse: «La doppia guida al Milan risponde all’esigenza dell’innovazione», spiega Berlusconi, «mia figlia è l’innovazione insieme all’esperienza di Galliani». 

Ricomincerà dal rossonero di sicuro Kakà: «Per il futuro bisogna ripartire dai nostri valori», le parole del brasiliano, «il mio ruolo? È quello in cuiposso dare il massimo, cioè trequartista». Proprio la posizione dove giocherà domani contro il Sassuolo dietro a El Shaarawy e Balotelli, per scelta di Seedorf: prove di Milan 2014/15? Gigi Buffon invece si tiene ben stretto Antonio Conte: «Noi giocatorinon prendiamo in considerazione che sene vada», assicura il capitano della Juve. E mentre il grande ex Del Piero decide di non “ricominciare” («festa scudetto? Ho altri impegni»), Andrea Agnelli persegue la linea dura nella trattativa con l’allenatore. «Il rimpianto vero è essere uscito in Champions, non col Benfica. Deve essere uno stimolo per l’anno prossimo», afferma il presidente bianconero, «in società tutti sono utili e nessuno indispensabile. Io per primo». Un messaggio al tecnico dopo l’abbraccio di giovedì a Vinovo: il pugno di ferro sta funzionando e, dopo l’accordo Monaco-Jardim (Sporting Lisbona), non sembrano esserci più ostacoli sulla via della pace nel vertice di lunedì (Nani e Sanchez i regali di nozze tris).

All’Inter addirittura c’è chi pensa si potrebbe ricominciare da Eto’o (seguito anche dalla Roma),ma la realtà è che la vecchia guardia lascerà Appiano. Non ci sono segnali per il rinnovo di Cambiasso e persino le righe nerazzurre potrebbero sparire dalla maglia 2014/15. Oggi parlerà solo Piero Ausilio per illustrare i piani societari, ma il messaggio conciliante a Mazzarri è già arrivato. Non c’è ancora l’accordo sul rinnovo che chiede il tecnico, ma il segno di pace arriva dal mercato. In attesa del top player in attacco, il dopo-Cambiasso potrebbe essere Valon Behrami: un pallino del tecnico toscano. Come farà Walter a non provare un brivido dentro?