L'Inter colleziona un altro pareggio, questa volta in maniera quasi beffarda alla luce del gol di Simeone nei minuti di recupero, dopo un assedio quasi totale della Viola ma anche almeno tre occasioni da gol non concretizzare dai nerazzurri. Ecco l'analisi di Libero:
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Libero – Spalletti il ‘ritratto’ dell’Inter che non c’è più. Joao Mario-Candreva…
I nerazzurri non riescono più a vincere
"Scuote la testa, Luciano Spalletti, mentre sfila sul prato del Franchi. L’espressione contrariata sul suo volto è il ritratto dell’Inter a cui quasi nulla riesce e quasi tutto sfugge. Dell’Inter che però possiede una differenza chiamata Mauro Icardi, che al 55’ della partita si eleverà dal torpore nerazzurro e firmerà il suo 18˚ gol stagionale, il decimo in carriera alla Fiorentina, sua vittima preferita, un bagliore che sembrava essere sufficiente per battere una Viola propositiva, pimpante, ma incompiuta, finché Simeone non la renderà tale, mettendo a segno l’1-1 (meritatissimo) in mischia nel recupero finale. La vera notizia sotto il pareggio però è che la squadra nerazzurra non solo non riesce più a migliorare, ma sta scivolando in un’inquietante involuzione. È come se durante lo scorso mese, dove ha vinto solo una volta (il 5-0 sul Chievo del 3 dicembre: da allora cinque partite in campionato senza successi), avesse perso la bussola che indicava sempre il nord, la rotta corretta, e d’un tratto si fosse accorta di non essere perfetta, ritrovandosi costretta a fare i conti con i propri limiti, a lottare con l’idea di essere ancora una volta inadeguata".
CRISI DI GIOCO - "L’1-1 con la Fiorentina non aiuta a curare la seria malattia che sta invadendo la squadra nerazzurra. Una malattia evidente dalle piccole cose, come i numerosi passaggi semplici sbagliati, i contrasti persi, il disordine tattico, la cui somma porta la squadra a soffrire fin dai primi minuti della sfida del Franchi, stoppata da una Fiorentina forte dalle precedenti 7 partite senza sconfitte (anche se solo 2 di queste sono state vittorie) e abile a sfruttare l’enorme spazio vuoto tra la difesa dell’Inter e il resto della formazione. Per tutto il primo tempo, corre, e corre bene, la Fiorentina; corre altrettanto, ma male, l’Inter, in affanno a coprire i vuoti che lascia ovunque e costantemente bucata in profondità. Una situazione opposta rispetto all’andata: a soffrire è ora l’Inter, che però prima quasi si fortificava nel difendersi, mentre ora sembra potersi sciogliere nella fatica versata per non subire gol. Il punto è che nei momenti di buio servirebbero i giocatori di qualità superiore da lanciare in campo, che Spalletti, visto il mercato ad impatto zero (Ausilio a Premium si dice «tranquillo sulla clausola di Icardi, perché l’intenzione condivisa è quella di continuare insieme», e ammette che per Deulofeu non è ancora stata formulata un’offerta «ma lo seguiamo, e non solo lui») non ha a disposizione".
I SINGOLI - "E infatti sta cominciando a cambiare l’Inter con chi finora ha deluso, come Joao Mario, preferito a Candreva: una scelta che racconta l’intenzione di trovare una variante centrale all’ostinato gioco di fascia della squadra, non fosse che il portoghese dimostri ancora una volta di essere insufficiente. Servirebbero i grandi giocatori perché sono loro che inclinano il destino cupo delle partite, e lo dimostra il migliore nella rosa nerazzurra, l’unico a cui basta un buon pallone per evadere dalla normalità:Mauro Icardi, che al 55’ devia di testa un cross di Cancelo, e poi incenerisce Sportiello che aveva appena ribattuto. Cambia il tabellino ma non la sfida, che rimane divisa tra la spinta della Fiorentina e la sofferente resistenza dell’Inter, resa efficace dall’altro giocatore sopra la media, Handanovic, che salvando su Biraghi, Chiesa e Babacar, sembrava poter riportare la squadra di Spalletti alla vittoria dopo un mese. E invece, Simeone, manifesto di tenacia, trasformerà nel pareggio finale una mischia nell’area nerazzurra. L’1-1 lascia così delusi tutti: la Fiorentina che non vince pur giocando meglio della rivale, e l’Inter che non guarisce e non sa più vincere".
(Libero)
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