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Libero – Thohir ha comprato l’Inter in stile Glazer. Ma i tifosi hanno paura che…

Francesco Parrone

Nel 2006 non c’erano gli iPhone. Segretario generale dell’Onu era Kofi Annan, mentre in Italia Gianfranco Finiera vicepresidente del Consiglio. Bastano questi pochi dettagli per capire quanto lontana sia nell’immaginario comune l’epoca di...

Nel 2006 non c’erano gli iPhone. Segretario generale dell’Onu era Kofi Annan, mentre in Italia Gianfranco Finiera vicepresidente del Consiglio. Bastano questi pochi dettagli per capire quanto lontana sia nell’immaginario comune l’epoca di Calciopoli. Ma il calcio si sa, ha tempi diversi. Così basta uno scambio di battute per far ripiombare la Serie A indietro di otto anni. Ad accendere la miccia è Andrea Agnelli conl’ultima frecciata al dimissionario Massimo Moratti: «Gli va riconosciuto un grandissimo amore per l’Inter e il grandissimo amore porta a fare follie come accettare uno scudetto che non ha vinto». Ma possibile che il patron bianconero covi ancora così tanto rancore tifoso da non concedere le armi allo storico nemico? In realtà di quei tempi c’è poco nelle parole di Agnelli. Sono in realtà solo la puntuale risposta all’altrettanto «nostalgico» commento di Moratti post Juve-Roma: «Solite storie, non cambia mai niente...». Il giovane collega bianconero ha preso nota e ha atteso l’occasione più ghiotta per rispondere. I veleni aiutano anche a distogliere l’attenzione dai conti Juve che, pur da record, dipingono la distanza dalle big d’Europa e crescono solo grazie alla voce «plusvalenze» (Immobile e Zaza).

Ma si tratta anche di un messaggio alla Figc che - proprio per gli strascichi della famosa causa milionaria - tiene la Signora in standby per l’organizzazione di Italia-Inghilterra del 31 marzo allo Juventus Stadium. Ma la storia infinita di Calciopoli si arricchisce di un nuovo capitolo, quello firmato Erick Thohir. Anche il nuovo patron si si converte alla crociata 2006: «F.C. Internazionale, prende atto dell’ennesimo tentativo del presidente Agnelli di mistificare i fatti», il comunicato apparso sul sito ufficiale venerdì in tarda serata, «purtroppo per lui e per tutto il calcio italiano, il 2006 é stato un anno disastroso, in cui lo scudetto è stato assegnato legittimamente all’Inter dalla Figc, e la Juventus è stata retrocessa in serie B insieme alla sua reputazione».

L’anno del Mondiale diventa «disastroso», Bobo Vieri scalda Twitter («soliti pupazzi leccaculo»): quanto basta per alimentare l’incendio passionale e far passare in secondo piano l’addio polemico di Moratti seguito all’assemblea dei soci. Lì è stato svelato il maxi-prestito bancario che regge le sorti dell’Inter: interessi al 6% e una maxi-rata tra cinque anni. Un’operazione stile Glazer-Manchester United con i proventi del club a finanziare l’acquisto della società da parte del proprietario straniero. Un piano sgradito ai tifosi e che fa nascere sospetti di strani giochi di scatole cinesi. Non è così, ma al popolo nerazzurro già frustrato dai risultati basta poco per vedere fantasmi dappertutto. Anche solo il sospetto che Thohir non abbia alcuna intenzione di investire un solo euro nell’Inter. Ma per qualche giorno conta solo lo «scudetto di cartone».