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Libero – Thohir sa già  come si fa. I tifosi sognano il colpo, il tesoretto c’è…

Francesco Parrone

Continua il viaggio di Erick Thohir alla scoperta del mondo Inter. Dopo la giornata degli atti ufficiali, l’indonesiano è tornato ad Appiano Gentile, dove ha assistito alla sua prima partita da presidente nerazzurro. Inatteso ko in amichevole...

Continua il viaggio di Erick Thohir alla scoperta del mondo Inter. Dopo la giornata degli atti ufficiali, l’indonesiano è tornato ad Appiano Gentile, dove ha assistito alla sua prima partita da presidente nerazzurro. Inatteso ko in amichevole col Chiasso (anche se si trattava dell’«Inter 3») ma la sconfitta non ha modificato l’entusiasmo di ET, che già in mattinata, nonostante le poche ore di sonno («ho il jet-lag, sono sveglio dalle 5»), era apparso molto sorridente. La sciarpa nerazzurra, indossata anche venerdì a Inter Channel, non ha fatto altro che alimentare l’immagine di presidente-tifoso, nel segno della continuità con Massimo Moratti. Comedimostrato anche alla Pinetina prima della gara, dove, accompagnato da Bedy Moratti, ha salutato i supporter ed ha risposto al coro “chi non salta rossonero è” saltando come un ultrà. Thohir ha osservato gli esperimenti di Mazzarri e le seconde linee da bordocampo insieme ai soci Roeslani e Soetedjo e alla sorella dell’ex presidente, raggiunto in seguito da Angelomario Moratti e da Ivan Cordoba, lasciando poi Appiano durante l’intervallo.

Non prima però di aver parlato ancora con i giornalisti: «C’è stato un entusiasmo travolgente in Indonesia, un sacco di risposte positive. I media giocano un ruolo molto importante nel business, ho sempre creduto che Inter Channel deve esser un prodotto globale ma bisogna farlo bene perché i tifosi italiani hanno esigenze diverse rispetto a quelli americani e indonesiani», le sue parole proprio al canale nerazzurro, alle quali sono seguite alcune dichiarazioni fuori dai cancelli: «Mi è piaciuta la partita, è una giornata bellissima. È stato eccellente il feeling con i tifosi, incredibile. Chi mi è piaciuto? Juan Jesus e Cambiasso», prima di concludere con l’argomento che ha stuzzicato di più i tifosi: «Comprare Messi? Ohh (ride, ndr). Ne parlerò con il management». Una battuta, ovviamente. Ma nemmeno troppo. Certo, l’argentino è al limite del sogno e il presidente non è un Abramovich, non è detto però che a giugno non possa arrivare un colpo di impatto. E anche in questo caso Thohir (che nel pomeriggio ha fatto visita al sindaco di Milano Pisapia e al negozio ufficiale soloInter: gadget e prime pagine storiche della Gazzetta: spesa di 125 euro ma lui ne ha lasciate 150), agirebbe nel segno della continuità: tutti i presidenti nerazzurri nei primi anni di gestione hanno portato a Milano un grande campione.

Masseroni subito dopo la guerra fece arrivare Nyers e Skoglund, Angelo Moratti prese Angelillo, Pellegrini strappò al Bayern Rummenigge, Moratti acquistò nel primo mercato Ince, Roberto Carlos e Zanetti e due anni dopo Ronaldo. I tifosi sognano, anche perché, come riportato da Marco Bellinazzo, giornalista del Sole 24Ore, ci sarebbe un tesoretto di 70-80 milioni a disposizione per l’amministrazione e per il mercato.