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Libero – Vidic e per ora nessun altro. Come va piano la ThoInter…

Francesco Parrone

Il periodo dell’Inter è come il cielo che fa da cornice al primo giorno di scuola per il 2014/2015 ad Appiano Gentile. Grigio, in chiaroscuro, a tratti piovoso quando proprio sembra tutto mettersi per il peggio. Il momento nerazzurro è questo,...

Il periodo dell’Inter è come il cielo che fa da cornice al primo giorno di scuola per il 2014/2015 ad Appiano Gentile. Grigio, in chiaroscuro, a tratti piovoso quando proprio sembra tutto mettersi per il peggio. Il momento nerazzurro è questo, un po’ di caos, lentezza, poche certezze. L’estate per la ThohInter non sembra essere ancora arrivata. Già, la ThohInter. Dopo tanto parlare, in questi giorni assistiamo al vero esordio dell’Inter marchiata Thohir. Sarà la prima stagione con il nuovo presidente alla guida, con l’indonesiano che avrà in mano tutto,cosa successa solo nella seconda parte dello scorso anno. Difficile chiedere tanto di più al patron, soprattutto sul fronte mercato considerando i tanti senatori che hanno lasciato e l’annata particolare tra comproprietà e Mondiali. Ci si poteva aspettare una rosa incompleta all’inizio del ritiro, ma non a questi livelli, visto che gli stessibig che non ci sono più non sono stati ancora sostituiti. Certo, siamo solo ad inizio luglio, ma Mazzarri aveva richiesto almeno il mediano per poter lavorare al meglio fin dal ritiro a Pinzolo.

E il solo Vidic, seppur colpo di assoluto livello, non può bastare. Ieri il serbo è stato presentato ufficialmente alla Pinetina, dimostrando quel carattere che aveva già mostrato nei tanti anni al Manchester United. Difesa a 3 o a 4? «A tre non ho maigiocato, ma non cambia molto». Il numero di maglia? «Spero di avere la 15, ma mi andrò bene qualsiasi numero». Perché hai scelto l’Inter? «E’ un grande club, ha fatto la storia, ha una grande tradizione ed un progetto con un nuovo proprietario». Hai parlato con Thohir? «No, ma Fassone ed Ausilio mi hanno trasmetto l’entusiasmo che ha anche il presidente». Potresti essere il capitano: «Prima devo conquistarmi un posto da titolare, non mi interessa avere la fascia o meno». Ecco, il capitano. Zanetti non c’è più, anzi, in questi primi giorni è dall’altra parte del mondo, a Rioper i Mondiali, quando magari un vicepresidente avrebbe fatto comodo al rientro. C’è quindi quella pesante fascia in ballo. Ranocchia è il favorito, ma senza il rinnovo sarà difficile vederlo capitano. Per questo potrebbe alla fine essere proprio Vidic, per carisma ed esperienza senza dubbio il più importante nel gruppo. Bisogna però vedere come il gruppo stesso accetterà l’investitura di un nuovo arrivato. Un gruppo che comunque dovrà essere rimpolpato. Sul mercato la situazione non è limpida, è un po’ come il cielo di Appiano ieri: tanti nomi, pochi fatti. M’Vila è vicino (ma è vicino da una settimana e la trattativa va per le lunghe), Rabiot è il nome nuovo per la mediana (tanto che i dirigenti sperano di averlo già per Pinzolo), per il resto si valuta Casemiro e si deve risolvere l’intrigo Rolando. Come tanti sono i nomi in entrata, pochi sono quelli in uscita: per Guarin, Alvarez, Kuzmanovic e i rientranti dal prestito (tranne Schelotto, promesso al Parma, e i giovani) le offerte arrivate sono pari a zero. E senza soldi incassati, non ne possono uscire tanti, nonostante il lavoro perfetto di Thohir per il finanziamento. In attesa delle schiarite, nella Milano nerazzurra si continua a navigare a vista.