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Licari: “Inzaghi, sguardo perplesso. All’Inter-B mancano ferocia e concretezza dei titolari”

Andrea Della Sala Redattore 
Della giornata appena conclusa e del pareggio dell'Inter in casa del Monza ha parlato, sulle pagine de La Gazzetta

Della giornata appena conclusa e del pareggio dell'Inter in casa del Monza ha parlato, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, il giornalista Fabio Licari:

Com’era la storia dell’Inter di un’altra categoria e del testa a testa con la nuova fiammante Juve? Il Milan non era già in crisi profonda? Il Napoli da ricostruire da zero o quasi? L’Atalanta non aveva esaurito il ciclo? Come no. Servite con gli interessi tutte le profezie d’inizio stagione e dintorni, meglio non avventurarsi in altre predizioni che sanno di oroscopo. Questo campionato indecifrabile fa su e giù per una classifica in mutazione continua. L’Inter rallenta come la Juve, il Napoli stravince come il Milan, l’Atalanta ribalta due volte la Fiorentina. Soltanto la Roma è coerente: non riesce più a vincere.

Un anno fa, di questi tempi, i nerazzurri viaggiavano a punteggio pieno, adesso sono già inciampati con Genoa e Monza. Non risolvono più la situazione sempre e comunque. Inzaghi esce dal campo con lo stesso sguardo perplesso di Motta che però è più bravo a dissimulare. Se cercava una motivazione per non concedersi troppo al turnover potrebbe averla trovata: all’Inter-B mancano ferocia e concretezza dei presunti titolari. Così va in fuga a sorpresa il Napoli dato per finito dopo la partenza horror con il Verona e le puntate infinite del melodramma Osimhen. Il Napoli è primo da solo, l’ottava squadra diversa al vertice del campionato dopo quattro giornate. Quattro gol al Cagliari sono un’esagerazione che non rispecchia la partita, ma i quattro gol segnati dopo il 90’ nelle ultime tre giornate spiegano che il carattere di Conte è già stato trapiantato. Il bello è che l’Udinese dello sconosciuto Runjaic stasera potrebbe superarlo e lo stesso Verona, travolto dalla Juve, raggiungerlo. Difficile, in teoria, giocando in trasferta rispettivamente contro Parma e Lazio. Ma chi si azzarda più a prevedere un risultato, almeno in questa fase della stagione?

Le novità sembrano anche strutturali: sembrava, per esempio, che il fattore campo e la media inglese fossero ormai concetti pensionabili e invece i successi fuori casa sono fin qui soltanto sette. Si avvertono sintomi di pareggite di ritorno, per fortuna senza risparmiare sullo spettacolo. N on c’è logica. L’Inter calpesta l’Atalanta (in emergenza, va detto) e poi esita. La Juve sembra il Bologna dell’anno scorso e poi ritorna Juve. Il Milan, beh, il Milan farà meglio a tenersi stretti i punti e il morale guadagnati con il Venezia, dimenticando tutto il resto, perché c’è la sensazione della grande illusione (come per la Juve dopo il Como). E lassù resiste il Torino che fa un passo indietro nel gioco ma non nella solidità di squadra pronta a confermarsi nella parte alta della classifica. La prossima giornata non ci sono soltanto Juve-Napoli e Inter-Milan, che qualche verità dovranno rivelarla, magari sotto tortura, con in mezzo la Champions che non mente mai.