Della vittoria dell'Inter a Firenze che vale il sorpasso alla Juve e della grande sfida di domenica ha parlato il giornalista
Della vittoria dell'Inter a Firenze che vale il sorpasso alla Juve e della grande sfida di domenica ha parlato il giornalista Fabio Licari sulle pagine de La Gazzetta dello Sport:
Inter 54-Juve 53. Alla vigilia dello scontro diretto che vale (forse) una stagione la classifica sembra scritta da un grande sceneggiatore. Un testa a testa a sorpresa come Real Madrid-Girona in Spagna e Bayern-Leverkusen in Germania. Nessuno l’avrebbe immaginato, dimenticando che, al netto della squalifica, nell’ultimo torneo i bianconeri avevano raccolto gli stessi punti dei nerazzurri (72). L’Inter resta più forte, una finale di Champions ti cambia prospettiva com’era successo ai bianconeri di Allegri nel 2015, ma la Juve non è così distante. Domenica sarebbe bello assistere al big match da campionato più bello del mondo, come dice l’Istituto di statistica del calcio. Comunque molto diverso da quello deprimente e anticalcio dell’andata. I bianconeri all’attacco per accorciare le distanze in classifica, visto che l’Inter deve anche recuperare l’Atalanta e può andare a +4.
I nerazzurri che rispondono colpo su colpo dall’alto di una classifica favorevole. Vlahovic tornato alla grandezza della Fiorentina contro Lautaro dal valore sempre più inestimabile. Senza respiro. Uno spot per il nostro calcio. Dimenticando polemiche, “guardie e ladri”, vecchie storie. E che vinca il migliore. Chiedere l’impossibile è essere realisti, come si diceva nel Sessantotto.
Scendendo sul concreto, il dopo Arabia restituisce la situazione precedente la Supercoppa. Anzi, l’Inter allunga di un paio di punti. I bianconeri pagano l’insensata espulsione di Milik e l’incapacità di mantenere il vantaggio in dieci contro undici. I nerazzurri vincono al minimo, senza Calha e Barella, soffrendo non solo nel finale: un 1-0 graziato da rigore inguardabile di Nico Gonzalez che dal dischetto non sbagliava mai e invece si allinea alla tendenza recente. In due giorni hanno sbagliato anche Giroud, Theo, Duda, Krstovic, e le statistiche dicono che un tiro su quattro non entra più. Materia per statistici e analisti.